MARCIANISE. Giovanni Zannini, specialista in ribaltini e ribaltoni. Il sindaco Antonio Trombetta e il presidente Antimo Zarrillo, pur di durare, si genuflettono ai suoi piedi e non capiscono che è una trappola

9 Settembre 2023 - 15:10

Qualche nota a margine della inaugurazione della sede dei sedicenti Moderati, il cui coordinatore politico è, non a caso, colui che ha messo a disposizione l’immobile. L’obiettivo del mondragonese fare una sua lista, in almeno tre province, alle prossime elezioni regionali per conquistare due consiglieri. Se succederà è perchè questo gli è stato consentito da arbitri che non hanno fatto rispettare le regole del gioco e della corretta concorrenza in politica

MARCIANISE (g.g.) Non è nostra intenzione dare grande spazio all’inaugurazione, avvenuta ieri sera, della sezione dei cosiddetti Moderati che fanno riferimento al consigliere regionale Giovanni Zannini, con apertura dei battenti in un immobile di proprietà dell’imprenditore Luigi Sarno, che di questo movimento politico ha assunto, non a caso (perchè la relazione tra proprietà dell’immobile e carica politica è evidente) la funzione di coordinatore cittadino o una roba del genere.

Chi farfuglia parole spacciandole per concetti politici non può trovare spazio in un giornale come il nostro, pieno di difetti, ma opportunamente alfabetizzato.

Noi raccontiamo le cose che Zannini esplicita svolgendo la sua funzione istituzionale di consigliere regionale. Questo lo dobbiamo alla funzione, non certo a lui. E allora, proprio ascoltando il suo intervento di iri sera, possiamo affermare, ben conoscendo il soggetto che per anni abbiamo anche maldestramente frequentato, che esiste oggi, a Marcianise, una realtà di fatto, che non ci sorprende assolutamente di un ulteriore ribaltone già realizzato da uno che in materia, visto quello che è successo ad Aversa, è un autentica autorità.

Se al sindaco Antonio Trombetta servirà, Zannini non gli farà mancare il voto del buon Nicola Russo, eletto nella coalizione di centrosinistra e oggi proiettato in quella a maggior trazione di centrodestra.

Ma figuriamoci se Zannini, con il suo stomaco di ghisa, si fa questi problemi. Altro fatto rilevante dell’evento di ieri sera è stato costituito dalla presenza del sindaco Antonio Trombetta e finanche del presidente del consiglio comunale Antimo Zarrillo. E’ chiaro che i due puntano a durare e quel voto di Nicola Russo serve a questo. Però, un sindaco che è stato eletto anche grazie ai voti portati da Maria Luigia Iodice e da Zinzi, nel momento in cui va ad omaggiare Zannini, perchè magari suo nipote Gabriele Trombetta, l’ex assessore di Velardi, l’uomo che da 12 anni lavora con Aldo Patriciello e da qualche anno si è legato a doppio filo proprio a Zannini (anche se Patriciello continua a dirci che questi due binari non si intersecano – mah-) avrebbe potuto evitare di essere presente, per altro a pochi giorni di distanza da un attacco, in verità un po’ sgrammaticato, un po’ scombussolato, visto che la scrittura non è proprio il terreno in cui Zannini eccelle, a Gianpiero Zinzi. Andando di fatto a genuflettersi, a sottomettersi a Zannini, Antonio Trombetta è caduto in una sorta di trappola visto che con un solo consigliere comunale sotto il suo controllo, lo Zannini non è contento del grado di influenza che esercita a Marcianise e dunque, provoca Zinzi affinchè questi, assorbita la notizia della presenza inopinata del sindaco Trombetta e quella ancor più inopinata della presenza del presidente del consiglio comunale che lui, cioè Zinzi, ha fatto eleggere, sfasci la maggioranza, provocando un ritorno alle urne rispetto al quale il consigliere regionale mondragonese si configurerebbe come una sorta di contrappeso – questo grazie soprattutto a Gabriele Trombetta – rispetto a Maria Luigia Iodice, proprio nel controllo di un sindaco che, con tutti questi consigliere che l’attorniano, appare, ogni giorno sempre più frastornato.

Non è un mistero che l’obiettivo di Giovanni Zannini, che ormai pensa in grande, essendogli stato consentito fino ad oggi di giocare una partita, con regole costruite solamente da lui, come si fa quando una squadra gioca in 11 e un’altra in 3, perchè c’è un arbitro che sulla carta dovrebbe essere terzo rispetto alla politica e che invece, glielo ha permesso, sta già organizzando, nella propria testa una lista dei moderati sotto al cui simbolo magari scriverà anche il suo cognome. Per farlo, dovrà schierarla in almeno tre province e l’obiettivo è quello di far eleggere due consigliere regionali in modo da cogliere l’obiettivo finale di entrare nella prossima giunta come assessore regionale. Centrosinistra o centrodestra, per lui va bene tutto l’importante è stare in maggioranza, come capita a tutti quelli che non sono mossi da alcun ideale, da alcuna visione della società e del mondo che li circonda, rappresentando sempre numeri importati o l’ago della bilancia, così come vuole fare a Marcianise.

Vedremo se Maria Luigia Iodice e suo marito Nicola Scognamiglio reagiranno politicamente a questa sfida. Se non accadrà allora vorrà dire che si sono messi d’accordo con il mondragonese e hanno assecondato questa idea di prospettiva di una lista autonoma da schierare alle regionali del 2025.

Lo sconfitto? Sicuramente Giovanbattista Valentino, unico artefice dell’elezione al consiglio comunale di Nicola Russo e che mai avrebbe voluto che questi entrasse nella stessa maggioranza di cui fa parte anche l’ex sindaco Antonello Velardi, colui che lo minacciò brutalmente durante una pesantissima aggressione verbale, immortalata dallo stesso Valentino in una opportuna registrazione digitale, importantissima più di ogni articolo scritto e pubblicato da questo giornale, più di ogni manifesto affisso dall’opposizione, per capire chi è, realmente, l’uomo che ha amministrato (si fa per dire) la città di Marcianise, seppur a intermittenza dal 2016 al 2023, seminando livori e consegnandola ad un evidente regresso economico, sociale e della semplice vivibilità.