MARCIANISE. La decisione della Corte di Cassazione sul 41 bis di Gaetano Piccolo “o’ ceneraiuolo” dà valore al nostro lungo articolo di analisi che dedicammo al caso

2 Marzo 2023 - 19:28

Subito in calce alla nostra breve premessa, in cui riproponiamo in link il testo dell’articolo, la notizia dell’accoglimento del ricorso presentato dall’avvocato Omarto

(G.G.) – Del caso di Gaetano Piccolo, detto o’ ceneraiuolo, antico esponente di spicco del clan Belforte di Marcianise ci siamo occupati nel settembre scorso in un ampio articolo in cui abbiamo espresso il nostro punto di vista su quella che appariva una contraddizione evidente tra la decisione, assunta dal Ministero della Giustizia e frutto di una relazione del Tribunale di Sorveglianza di Roma, e ciò che aveva messo nero su bianco la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di S.Maria C.V., che, impegnato a svolgere la propria attività su una confisca aveva affermato a chiare lettere che apparteneva ad una fase storica ormai superata.

Fa piacere e ripaga il nostro duro impegno di ricerca e di documentazione leggere la notizia dell’accoglimento, da parte della Prima Sezione Penale della Corte di Cassazione, del ricorso presentato dal difensore di Gaetano Piccolo, avvocato Mariano Omarto, con conseguente rinvio degli atti in modo che la procedura, innescata dal Tribunale di Sorveglianza e completata dal Ministero della Giustizia, che ha reiterato il regime carcerario duro ai sensi dell’articolo 41 bis, riparta da zero.

Eventualmente interessasse, ciò che scrivemmo, potrete leggerne il testo integrale CLICCANDO QUI.

MARCIANISE – E’ stato accolto, con rinvio per nuovo esame, il ricorso della difesa di un camorrista, Gaetano Piccolo di 64 anni, contro il 41bis al quale è sottoposto dal 2007 e la misura del ‘carcere duro’ è stata rinnovata alla fine del 2022 dal Guardasigilli. Lo ha deciso la Prima sezione penale della Cassazione – al termine della camera di consiglio di ieri – che deve ancora depositare le motivazioni del suo verdetto. Adesso il caso dovrà essere rivalutato dal Tribunale di Sorveglianza di Roma, in seguito all’accoglimento del ricorso del difensore di Piccolo, l’avvocato Mariano Omarto che ha evidenziato due provvedimenti giudiziari, a suo avviso, a sostegno della revoca del 41bis. Il primo è il decreto di confisca emesso dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), a carico dei familiari di Luigi Trombetta, altro elemento apicale dei ‘Belforte’ – clan di appartenenza di Piccolo – nel quale si sottolineava che il “clan è dissolto e non esiste più nemmeno a livello di manovalanza”. Conclusione condivisa anche dall’Ottava sezione della Corte di Appello di Napoli, con un provvedimento anch’esso allegato al ricorso in Cassazione per la revoca del 41bis di Piccolo. Entrambe le pronunce dei giudici di merito riprendevano le tante sentenze a carico di boss e gregari dei ‘Belforte’ nelle quali si afferma che il clan è ormai scompaginato. In attesa della rivalutazione della sua richiesta, Piccolo continuerà a rimanere al 41bis. La Cassazione di norma ha circa un mese per depositare le motivazioni della sue decisioni e il Tribunale di Sorveglianza di Roma, in diversa composizione, dovrà tenere conto delle indicazioni degli ‘ermellini’ .