MARCIANISE. Lavanderia restituisce abito rovinato: tribunale condanna la titolare al pagamento…

9 Settembre 2023 - 18:31

La cliente della tintoria si rivolta all’associazione Asso-Consum di Curti, guidata dall’avvocato Antonio Grimaldi

MARCIANISE – (Lucia di Tella) Si rivolgeva alla Asso Consum, una cliente che andando a ritirare dalla propria lavanderia di fiducia, un abito del valore di circa mille euro, acquistato poche settimane prima, si era accorta che lo stesso a seguito del lavaggio, si presentava scolorito.
La cliente accortasi del danno se ne era immediatamente lamentata con la titolare ma la quale si era resa disponibile soltanto a rilavare il prezioso capo. La signora pertanto decideva di rivolgersi alla suddetta Asso Consum di Curti e di affidarsi ai suoi legali i quali dopo aver messo in mora l’esercizio commerciale, con esito infruttuoso, provvedevano a citare in giudizio davanti al Giudice di Pace di Santa Maria Capua Vetere, la convenuta, che costituendosi in giudizio provvedeva a chiamare in causa la propria compagnia assicurativa.

All’esito del giudizio dopo aver ascoltato i testi e depositato ricevuta bancomat dell’acquisto, il Giudice di Pace, ha chiarito come il danneggiamento di un abito lavato dalla tintoria comporta che “il titolare della lavanderia che abbia accettato di effettuare il lavaggio senza riserva alcuna, è tenuto a rifondere, a titolo di risarcimento del danno, una somma pari all’intero prezzo del capo di vestiario”.
Il

Giudice di Pace di Santa Maria Capua Vetere, quindi, ha fornito anche un criterio di quantificazione e liquidazione del danno causato dall’errata modalità di lavaggio dell’abito da parte della tintoria: secondo il giudice, infatti, se il danno viene causato ad un abito nuovo, lo stesso potrà quantificarsi in misura pari al prezzo pagato per l’acquisto, quale risultante dal relativo scontrino.
Allo scopo di vedersi riconosciuta questa somma, quindi, si rende, necessario produrre in giudizio lo scontrino consegnato al momento dell’acquisto stesso. Come dalla nostra cliente dimostrato e pertanto la lavanderia veniva condanna alla pagamento della somma di € 1.000,00 in solido con la compagnia assicurativa, più € 200,00 di risarcimento danni con la refusione delle spese di lite da attribuire al procuratore antistatario.