MARCIANISE. Mannaggia la manina della segretaria Cotugno. Con il sindaco “bell’addormentato” comanda tutto lei, ma sul concorso per l’avvocato è stata bufera per una relazione malandrina

15 Ottobre 2024 - 12:55

Ernesto Di Vizio aveva ri-vinto la gara ed era stato confermato quale avvocato affidatario in convenzione della rappresentanza esterna del Comune di Marcianise nei contenziosi legali. Ma il secondo classificato ha denunciato un fatto che, se fosse confermato, è molto grave. A quel punto Di Vizio ha fatto marcia indietro e rinunciato, ma…

MARCIANISE (G.G.) – Quando il gatto non c’è, i topi ballano.

L’esperienza dei tanti anni trascorsi a raccontare le cose di questa provincia ci induce a utilizzare questo famoso proverbio per descrivere quello che è, oggi, il Comune di Marcianise, considerato nella sua interezza, che valuta peso e ruolo degli organi politici, esecutivi e di indirizzo, e peso e ruolo delle strutture burocratiche, a partire da quelle dirigenziali.

Quando c’è un sindaco debole, e ci scusi Antonio Trombetta perché sembra un fatto personale il ribadire questa cosa, cresce, in automatico, il peso specifico del potere delle burocrazie, ossia dei dirigenti, dei funzionari, anche se semplici impiegati, che invadono qualche porzione del perimetro riservato alla potestà amministrativa espressa per legge dalla politica.

Questo sta succedendo a Marcianise. Ci sono stati diversi episodi che lo hanno dimostrato. A un certo punto, la segretaria generale Maria Carmina Cotugno ha fatto addirittura balenare il nome della sua amica Angela Letizia, ex vicesindaca ed ex presidente del consiglio comunale, indiscutibilmente pupilla degli occhi di Antonello Velardi, come possibile partecipante a un concorso interno.

Il fatto stesso che la Cotugno abbia ritenuto che ci potessero essere gli spazi per una operazione tanto abnorme, che avrebbe creato un cortocircuito tra le diverse aree politiche, familiari, che si sono contrapposte negli ultimi anni a Marcianise, significa che la saticulana (cioè nativa della bellissima Sant’Agata de’ Goti) ha ravvisato l’esistenza di vuoti nell’esplicazione della potestà politica tanto grandi da poterci infilare lei delle iniziative clamorose, visto che se è vero come è vero che lei è un’amica di Angela Letizia, sicuramente il solo affacciarsi del nome di questa come possibilità di assunzione nei ranghi superiori del Comune di Marcianise, ha fatto svegliare finanche (siamo scherzosi) il bell’addormentato nel bosco Trombetta, il quale ha spedito dalla Cotugno, come elemento di trait d’union con Carmen Posillipo, per comunicarle che purtroppo le sarebbe stata revocata la delega di dirigente al personale, di cui la Cotugno è stata titolare fino a pochi mesi fa.

Ma la routine quotidiana propone stabilmente un impegno di tipo amministrativo da parte dei cosiddetti livelli politici.

Per mantenere integri e ortodossi gli spazi di competenza di un sindaco, della giunta, di un consiglio comunale da un lato, e quelli di dirigente dall’altro, occorre che i primi lavorino, studino, comprendano e soprattutto quando vanno a chiedere che si attuino certe procedure, devono conoscerle in modo da rintuzzare eventuali attività dilatorie e meline da parte dei dirigenti.

Questo non è la realtà attuale del Comune di Marcianise.

Lì funziona così: Pasquale Salzillo si è fatto i suoi spazi, e se non viene osteggiato dagli uffici, non si pone certo il problema che lui, da vicesindaco, dovrebbe essere il tutore degli equilibri di cui sopra.

Stefano Farro si è messo lì con Aniello Iuliano in una sezione di governo che brilla di luce propria e che non interseca i pensieri e le azioni della segretaria comunale. Tutto il resto, però, a partire dai concorsi e da certe gare, resta saldamente nelle mani della Cotugno, che ultimamente ha sancito anche una pace a quanto pare non armata con Salvatore Fattore, un altro di cui stiamo annunciando spesso delle rivelazioni importanti, ma questo ha fortuna e purtroppo gli articoli che lo riguardano rimangono sempre indietro, ma stia tranquillo che il suo tempo sta per arrivare.

Ma restiamo nel tema di questo articolo.

Come sanno i nostri lettori di Marcianise questo Comune, secondo noi con una scelta positiva e che abbiamo sempre lodato, ha deciso di affidare la propria rappresentanza nei contenziosi legali ad un solo professionista, che ovviamente mette a disposizione anche gli avvocati che operano nel suo studio.

Negli ultimi anni questo ruolo è stato svolto dall’avvocato Ernesto Di Vizio. Non conosciamo ancora la vicenda nei minimi particolari, ma la stiamo mettendo a fuoco proprio in queste giornate e dunque aspettatevi un articolo più preciso e circostanziato di qui a poco.

Scaduto il contratto con Di Vizio, la segretaria comunale avrebbe provveduto ad attivare le procedure partendo da un avviso pubblico per ri-affidare l’incarico. Di Vizio ha partecipato insieme ad altri professionisti. Alla fine dell’attività della commissione giudicatrice, la gara se l’è aggiudicata il campione uscente Ernesto Di Vizio.

Ma stavolta la cosa non è andata, come si suol dire, de plano, perché il secondo classificato, che di professione fa l’avvocato e dunque conosce il diritto, è partito con la velocità di un fuso sparando a zero contro le procedure e i criteri utilizzati per l’aggiudicazione di questa pubblica gara ad Ernesto Di Vizio.

Stiamo provando a contattare questo concorrente che si è ritenuto ingiustamente defraudato in modo da chiedergli copia dell’esposto da lui presentato.

In linea di massima, uno dei punti cruciali della contestazione, riguarda una presunta relazione allegata ai documenti dell’avvocato Di Vizio successivamente alla scadenza dei termini.

Volendo usare una similitudine, goliardicamente maneggiata, potremmo dire che mentre i documenti presentati nel rispetto dei tempi del bando possiamo definirli Vangeli, qui sono saltati fuori anche i Vangeli apocrifi.

E si sa che i Vangeli apocrifi sono qualcosa che tende ad avvelenare, a drogare, la narrazione del nuovo testamento. Battute a parte, se c’è stata effettivamente una relazione postuma redatta in modo tale da rendere più forte e prevalente la posizione dell’avvocato Di Vizio rispetto agli altri concorrenti, non c’è dubbio che vi sia il rischio di un esito viziato, con conseguente possibilità che la cosa invada anche l’alveo del diritto penale.

Se qualcuno ha avvertito la necessità di inserire dopo questa relazione, è perché questo qualcuno/a ha ritenuto che senza di questa Di Vizio avrebbe perso il concorso.

Evidentemente, le tesi dell’esposto non erano peregrine, se è vero come è vero che qualche mese fa il campione uscente è diventato non più rientrante.

Di Vizio ha rinunciato al suo incarico. Ma il redattore dell’esposto non si è dichiarato soddisfatto nel momento in cui questa rinuncia ha in qualche modo chiuso una partita che poteva diventare pericolosa per la commissione e forse per la segretaria comunale stessa, la quale, non ci scordiamo mai, ricopre anche la funzione di rappresentate e tutore dell’anticorruzione del Comune di Marcianise.

Chiede il riconoscimento di una sorta di risarcimento per tutti gli incassi non introitati nel periodo in cui Di Vizio, per effetto del secondo affidamento, ha continuato – secondo il ricorrente in maniera irregolare – a esercitare l’incarico.

Una funzione che necessiterebbe di una terzietà rispetto ai processi interni che la Cotugno non riesce a vivere come uno status accettabile, evidentemente.

Lei è un’interventista, ma se uno tiene alzata la manina e la inserisce dove non è opportuno inserirla, questa modalità interpretativa del proprio ruolo di segretario generale mal si concilia, come abbiamo scritto più volte, trattando le vicende della dottoressa Cotugno, con la sua funzione di responsabile dell’anticorruzione.

Sul caso ci sarà una seconda puntata nei giorni prossimi, rispetto ad una realtà che abbiamo raccontato limitandoci molto agli effetti legati a cause su cui dobbiamo ancora fornire particolari più dettagliati.