MARCIANISE. UNO PER UNO I NOMI DEI 22 INDAGATI. Lo strano patto tra il clan dei casalesi e gli eredi marcianisani dei Mazzacane e dei Quaqquaroni

24 Maggio 2023 - 09:30

A conclusione dei servizi di oggi sull’ordinanza eseguita stamattina dai carabinieri della Compagnia di Casal di Principe in merito all’ordinanza chiesta e ottenuta dal Tribunale di Napoli da parte dei magistrati della Dda, ricapitoliamo tutti i nomi dei coinvolti compreso quello dell’unica donna. Rispetto a ciò cha abbiamo già riportato durante questa giornata, ce ne sono 10 ancora inediti per i nostri lettori

MARCIANISE(g.g.) I tempi sono proprio cambiati. Discorrendo, stamattina, con un paio di avvocati penalisti di questa provincia, commentavamo con un sorriso questa cosa relativa alla presenza di due cognomi importanti, fondamentali della camorra marcianisana in un’ordinanza decisamente centrata, tarata sul clan dei casalesi. Camillo Belforte di Domenico – la precisazione è d’obbligo perchè esiste un altro Camillo Belforte, cugino e omonimo del primo e figlio di Salvatore – e Achille Piccolo sono stati, a un certo punto della storia più o meno recente deli clan casertani, gli eredi designati dei Mazzacane e dei Quaqquarone, in quanto sangue del sangue dei fondatori dei capi, dei boss che questa lunga storia della criminalità organizzata marcianisana hanno fatto cominciare a partire dagli anni 80, quando erano tutti cutoliani, quando stavano tutti insieme, salvo poi scontrarsi in una delle guerre più cruente della storia delle mafie italiane, seconda per numero di morti concentrati in un periodo relativamente bene. Solo alla faida si Secondigliano.

E’ sicuramente un atto di debolezza della struttura militare del clan dei casalesi quello di far appello ad una sorta di solidarietà criminale chiedendo a Belforte e a Piccolo una sorta di placet, di autorizzazione rispetto ad una operazione estorsiva perpetrata ai danni di un’impresa insediata nella zona industriale di Marcianise (clicca e leggi il nostro articolo di stamattina).

Detto dei 5 arresti in carcere, dei 5 ai domiciliari, dei due indagati senza l’applicazione di nessuna misura cautelare specifica, restano da comunicare i nomi di altri 10 indagati tecnicamente a piede libero.

Scriviamo tecnicamente perchè non sappiamo – semmai lo vedremo quando elencheremo i nomi – se queste 10 persone o alcune di loro sono destinatarie di titoli cautelari per altre indagini per addebiti che non c’entrano con l’ordinanza eseguita stamattina dai carabinieri della Compagnia di Casal di Principe.

Allora ricapitoliamo: i 5 arrestati in carcere sono: Mario e Mario Raffaele De Luca rispettivamente 54 e 41 anni. Sempre in carcere Giovanni Improda, 50 anni di Teverola in un primo tempo pentito e poi autore di una clamorosa marcia indietro; Antonio Barbato 47 anni e Vincenzo Chiarolanza, di Villa Literno, anche lui 47enne.

Ai domiciliari vanno Antonio De Luca, 46 anni, Antonio Chiacchio 51 anni di Teverola. Su Chiacchio, quando poi andremo ad analizzare bene i contenuti dell’ordinanza avremo qualcosa di importante da scrivere su certe sue attività svolte sulla piazza di Teverola che probabilmente non sono state ancora focalizzate con i riscontri adeguati e quindi non sono presenti nel corpo di questo documento giudiziario. Ai domiciliari vanno anche Carmine Lucca 53 anni, Antonio Palumbo, 36 anni e il 35enne Alessandro Pavone.

Veniamo ora all’elenco dei 12 indagati che non hanno subito, per questa indagine, alcun provvedimento di limitazione della loro libertà personale ma che per l’appunto sono nell’indagine e dunque rischiano che la Dda chieda anche per loro il rinvio a giudizio: del 27 enne Camillo Belforte e del 48enne Achille Piccolo, entrambi, naturalmente, marcianisani abbiamo già scritto all’inizio di questo articolo e in un altro servizio pubblicato in rete stamattina e richiamato in link.

Rimangono dunque 10: Antonio Barbato 47 anni, Nunzio Chiariello, addirittura 76enne che dovrebbe risiedere in un comune del napoletano essendo nato a Sant’Anastasia. E ancora, Daniele Coronella 49 anni di Casal di Principe, Gennaro Celentano che potrebbe essere napoletano anche se l’ordinanza contiene solamente il luogo di nascita e non di residenza, mentre è sicuro il fatto che nel prossimo luglio Celentano compirà 39 anni. L’elenco prosegue con l’altro probabile napoletano Mario Curtiello che il 12 maggio scorso ha compiuto 41 anni; Carlo Del Vecchio nato a San Cipriano e che lo scorso 11 maggi ha compiuto 66 anni; Nicola Di Bona 54 anni, Sergio Iannicelli, forse, sempre per i motivi appena spiegati, anche lui napoletano, di anni 30; Umberto Loreto 53 anni; Giacomo Terracciano 72 anni nato ad Afragola. L’elenco si chiude con l’unica donna indagata, Felicia Dello Margio, nata ad Aversa e che nel prossimo agosto compirà 48 anni.