MARCIANISE. Violata la legge senza se e senza ma: non c’è una dichiarazione dei redditi nel sito del Comune di sindaco, assessori e consiglieri

17 Maggio 2025 - 16:47

E a poco servono le inaugurazioni in pompa magna del cantiere del commissariato di Polizia. L’articolo 14 del decreto legislativo 33 del 2013, da anni un mantra” per Casertace, non parla chiaro ma chiarissimo. Quanto guadagna Pasquale Salzillo? Quanto Alberto Abbate? E quanto guadagna Ciak Video al secolo Angelo Ricciardi. I cittadini avrebbero il di-rit-to di saperlo e invece gli viene negato. La segretaria comunale, responsabile anti-corruzione e della  legalità in nome e per conto del governo italiano, cosa fa?

MARCIANISE (G.G.) – Qualche giorno fa, il sindaco Antonio Trombetta ha stappato fragorosamente una bottiglia di spumante per festeggiare l’inaugurazione del cantiere destinato alla ristrutturazione e all’adeguamento dell’immobile già esistente in via San Giuliano, affinché possa ospitare il Commissariato della Polizia di Stato.

Fotografie e short video hanno invaso i social, con l’obiettivo di documentare quello che, secondo il “video-sindaco” Trombetta, rappresenterebbe in maniera granitica la cultura della legalità che animerebbe ogni atto e gesto della sua amministrazione comunale.

Con tutto il rispetto per questa persona, che consideriamo perbene, noi di CasertaCE, più passa il tempo e più ci convinciamo che l’attuale governo di Marcianise sia l’antitesi di una gestione della cosa pubblica fondata su una legalità praticata, concreta, e non soltanto proclamata.

Oggi vogliamo affrontare un tema a noi molto caro: la trasparenza, intesa non solo come requisito da rispettare negli atti amministrativi, ma come comportamento che deve caratterizzare ogni attore dell’azione di governo.

Non parleremo di delibere, determine, ordinanze o decreti, bensì di obblighi che non derivano né da desideri soggettivi né da una sensibilità “integralista” di questo giornale, ma dalle leggi dello Stato — quello stesso Stato al quale, in modo che riteniamo significativamente ipocrita, sembrava essere dedicata la bottiglia stappata dal sindaco Trombetta.

Procediamo con ordine. CASERTACE conserva come una sorta di “Bibbia laica” il Decreto legislativo n. 33 del 2013, che raccoglie tutte le norme che l’amministrazione pubblica, e più in generale l’intero settore pubblico, deve osservare affinché la cittadinanza possa esercitare il proprio ruolo di popolo sovrano, così come previsto dalla Costituzione.

Limitiamoci per ora all’articolo 14, che recita:

“Con riferimento ai titolari di incarichi politici, anche se non di carattere elettivo, di livello statale, regionale e locale, lo Stato, le Regioni e gli enti locali pubblicano i seguenti documenti e informazioni: (…) f) le dichiarazioni di cui all’articolo 2 della legge 5 luglio 1982, n. 441.”

Quest’ultima è la legge che disciplina gli obblighi di trasparenza per i parlamentari, compresa la pubblicazione della dichiarazione dei redditi, delle partecipazioni societarie, e di altre informazioni patrimoniali, anche relative a coniugi e parenti fino al secondo grado.

Il decreto legislativo del 2013 ha esteso questi obblighi anche ai componenti delle amministrazioni regionali, provinciali e comunali, includendo espressamente anche i consiglieri comunali.

Ebbene, perfino nei Comuni amministrativamente più compromessi — come Caserta, sciolto per infiltrazioni camorristiche — qualcosa si trova.

Nei giorni scorsi abbiamo scritto dell’inquietante installazione, all’interno della casa comunale, di due o tre distributori automatici di alimenti e bevande.

Ieri pomeriggio, abbiamo dato notizia di un’iniziativa promossa dai consiglieri di opposizione, i quali hanno presentato una mozione per chiedere l’istituzione di una commissione d’inchiesta sull’argomento.

Ci siamo chiesti: allora le voci che parlano di un interesse economico privato, riconducibile a un consigliere comunale di maggioranza, hanno qualche fondamento?

Poiché, come sempre, il nostro portafoglio è piuttosto asfittico, non siamo corsi a fare visure camerali storiche (che costano, come noto, 6-7 euro l’una).

Abbiamo pensato: andiamo nella sezione “Amministrazione Trasparente” del sito del Comune di Marcianise. Ci saranno certamente le dichiarazioni dei redditi e le eventuali partecipazioni societarie autodichiarate da sindaco, assessori e consiglieri.

Magari potremo capire se qualcuno di loro è imprenditore nel settore della distribuzione automatica di cibo e bevande.

Non che ci aspettassimo granché dal sito del Comune di Marcianise, soprattutto dopo la nostra lunga battaglia contro la volontaria opacità dell’ufficio tecnico nel non pubblicare i permessi di costruire.

Però, ci siamo detti, almeno le dichiarazioni dei redditi — una cosa basilare, pubblicata perfino dai Comuni di Corleone, Castelvetrano e San Luca, tristemente noti per mafia e ‘ndrangheta — ci saranno…

E invece no. Non c’è nulla.

Allora ci rivolgiamo direttamente al sindaco Antonio Trombetta, genitore di un valente dirigente della Polizia, il dott. Gabriele Trombetta, di stanza a Roma.

Alla segretaria comunale Maria Carmina Cotugno, referente diretta della Prefettura e del Ministero dell’Interno per la trasparenza e l’anticorruzione.

All’assessora Carmen Posillipo, titolare della delega alla trasparenza e consorte di un alto dirigente della Polizia, appena promosso a capo del commissariato di Santa Maria Capua Vetere.

Per quale motivo permettete tutto questo?

Perché non possiamo conoscere il reddito di Pasquale Salzillo (che, tra l’altro, ci è anche simpatico – e buon onomastico per San Pasquale)? Da geometra competente qual è, ha costruito una meritata agiatezza che gli consente oggi di girare in un SUV da 60-70mila euro e rilassarsi in piscina a Baia Domizia.

Perché non possiamo conoscere la dichiarazione dei redditi della dott.ssa Maria Luigia Iodice, costringendoci magari a dragare il complicatissimo sito della Regione Campania?

Perché non possiamo conoscere le dichiarazioni dei redditi di Alberto Abbate, dell’odontoiatra Lina Tartaglione, di Rosalba Cibelli?

E, soprattutto, perché non possiamo conoscere quella del video-sindaco Antonio Trombetta, o del presidente del Consiglio comunale Antimo Zarrillo, che muove i fili della protezione offerta dall’area Zinzi al sistema dei lavori pubblici (oggi in mano a Salzillo e Farro), e al sistema delle assunzioni, entrato in una fase cruciale con concorsi e commissioni che già ci suscitano qualche perplessità — e di cui torneremo a occuparci?

Perché non possiamo conoscere le dichiarazioni di redditi e partecipazioni societarie di Angelo Ricciardi, in arte CIAK VIDEO, rappresentante dell’amministrazione presso l’ex Consorzio Idrico?

Secondo noi, Ricciardi — come abbiamo spiegato più volte — pare curare più gli interessi del presidente Pasquale Di Biasio e della diarchia Zanni-Grazia, che controllano CdA e collegio dei revisori, piuttosto che quelli dei cittadini marcianisani.

E infine: perché un cittadino non può sapere come mai Ricciardi circoli con un’auto da oltre 100mila euro, acquistata dopo l’ingresso in Consiglio comunale e nel Consorzio Idrico?

Magari gliel’ha regalata un congiunto, ma il congiunto c’era anche prima…

Siamo sicuri che quella super auto sia frutto di processi trasparenti e lineari. Ma se così è, perché non dimostrarlo pubblicamente, come prevede la legge?