Vigile urbano eroe salva uomini e donne intrappolate nell’incendio alle Poste. Ma il ministero dice no alla medaglia al merito

6 Maggio 2023 - 18:01

TEVEROLA – E quindi si chiude così – a meno di ricorsi presso il Consiglio di Stato – la storia intorno alla richiesta di ricompensa al merito civile presentata dal maresciallo dei vigili urbani Giuseppe Improda, che si prodigò per salvare diverse persone intrappolate tra le fiamme all’interno dell’ufficio postale di Teverola nel 2011.

Le ricompense al merito civile – così si legge dal sito della Prefettura – sono concesse per premiare le persone, gli Enti e i Corpi che si siano prodigati, con eccezionale senso di abnegazione, nell’alleviare le altrui sofferenze o, comunque, nel soccorrere chi si trovi in stato di bisogno. La ricompensa al valor civile consiste i una Medaglia d’oro, d’argento o di bronzo e un “Attestato di pubblica benemerenza”. Il grado della ricompensa è determinato in relazione alle circostanze di tempo e di luogo, nelle quali l’azione è stata compiuta, ed agli effetti conseguiti.

Improda aveva ricevuto parere negativo rispetto alla sua richiesta da parte della commissione al Valore e Merito Civile del ministero dell’Interno e per questo motivo ha presentato ricorso al Tar Campania per vedersi attribuire il riconoscimento di ricompensa al merito civile, ovvero la medaglia al merito.

Il maresciallo, come detto, si era reso protagonista del salvataggio di diverse persone bloccate durante un incendio all’interno delle Poste di via Cavour, aTeverola, scardinando la grata di ingresso e facendo così fuggire dipendenti e utenti bloccati all’interno.

Il Tar Campania, però, ha dato ragione alla commissione ministeriale. La decisione è stata infatti come figlia di un “ragionamento non illogico“.

A pesare, secondo quanto emerge dalla sentenza, sul parere negativo alla ricompensa per Improda, è stata la circostanza che il maresciallo non ha rischiato la sua vita nel salvare le persone bloccate all’interno dell’ufficio, avendo scardinato la grata, restando fuori dall’immobile.

Improda ha ottenuto un pubblico encomio da parte del comune di Teverola e tale riconoscimento – scrivono i giudici del Tar – è stato evidentemente valutato dalla commissione come “adeguato e bastevole per attribuire all’istante un giusto riconoscimento formale per un gesto di indubbio valore“.