Maxi confisca da 300 milioni di euro ad un imprenditore legato a 7 CLAN. Case, auto di lusso, conti correnti. Sigilli anche in provincia di CASERTA
12 Luglio 2019 - 10:04

CASERTA – In data odierna i finanzieri del Comando Provinciale di Bologna e del Comando Provinciale di Napoli, hanno sottoposto a confisca un ingente patrimonio del valore di circa 300.000.000 di euro, in esecuzione di un provvedimento dellâAutoritĂ Giudiziaria napoletana, riconducibile a P.A., cl. 1956, âimprenditoreâ operante nel settore immobiliare, condannato nellâambito della nota operazione âOmphalosâ per i reati di esercizio abusivo del credito ed intestazione fittizia di quote societarie e di beni, questâultimo con lâaggravante del cd. âmetodo mafiosoâ per aver agevolato vari clan camorristici.
Lâodierno provvedimento costituisce un primo epilogo delle complesse indagini di polizia giudiziaria e di polizia economico-finanziaria condotte in stretta collaborazione dalle Fiamme Gialle felsinee e campane, in particolare dagli specialisti del G.I.C.O. (Gruppo Investigazione CriminalitĂ Organizzata) dei Nuclei di Polizia Economico-Finanziaria di Bologna e Napoli, sotto il coordinamento della Procura Distrettuale Antimafia partenopea, che avevano portato, nel mese di luglio del 2017, allâarresto di 17 persone ed al sequestro di beni del valore complessivo di 700.000.000 di euro.
Le attivitĂ investigative (sviluppate tramite intercettazioni telefoniche e ambientali, pedinamenti e attivitĂ di osservazione e appostamenti), le approfondite e sofisticate ricostruzioni dei flussi
bancari e analisi societarie nonchĂŠ le dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia hanno consentito di ricostruire l’operativitĂ di un articolato gruppo criminale legato a diversi clan
camorristici (clan MALLARDO, clan DI LAURO, clan degli SCISSIONISTI, clan PUCA, clan AVERSANO, clan VERDE e clan PERFETTO).
Lâorganizzazione, operante in diverse regioni italiane – quali Emilia Romagna, Lazio, Abruzzo, Umbria, Sardegna, Lombardia â ma con base prevalente in Campania era risultata attiva in diversi
settori illeciti, quali le truffe alle assicurazioni, lâesercizio abusivo del credito, gli investimenti immobiliari e lâintestazione fittizia di beni, effettuando in questo modo unâattivitĂ di reimpiego
sistematico di enormi somme di denaro di provenienza illecita. Dalle indagini era poi emerso come il gruppo camorristico fosse riuscito ad operare indisturbato anche grazie allo stabile e determinante appoggio di insospettabili colletti banchi; funzionari di banca e commercialisti infedeli i cui apporti si erano rivelati cruciali per la vita e lâespansione della compagine criminale.
La confisca eseguita ha interessato lâintero compendio patrimoniale e monetario illecitamente accumulato dallâimputato, costituito da un ingente numero di cespiti dislocato in 7 province
(Bologna, Ravenna, Napoli, Caserta, Benevento, Latina e Sassari); si tratta, infatti, di ben 628 tra fabbricati e terreni, 16 autovetture, anche di lusso, rapporti bancari e partecipazioni societarie, il
cui valore è risultato nettamente sproporzionato rispetto ai redditi ufficialmente dichiarati dallo stesso e dal suo nucleo familiare.