Medico accusato di omicidio dopo l’operazione per dimagrire. In aula parla una sua paziente e il figlio della vittima
27 Ottobre 2025 - 16:39
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CASERTA – Una giornata di audizioni intense si è svolta oggi dinanzi al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduto dal dottor Sergio Enea, nel processo a carico del chirurgo bariatrico Stefano Cristiano, imputato di omicidio colposo, lesioni colpose e falso.
Al centro dell’udienza, la drammatica testimonianza di Angela Iannotta. La giovane donna ha raccontato di essersi sottoposta a due interventi di bypass gastrico in due cliniche private: il primo a marzo 2021 alla Villa Letizia de L’Aquila e il secondo, a gennaio 2022, alla clinica Villa del Sole di Caserta, eseguito proprio dal dottor Cristiano. Dopo circa venti giorni di ricovero, a causa di un gravissimo peggioramento delle sue condizioni, la Iannotta è stata trasferita d’urgenza all’ospedale di Caserta. Qui le è stata diagnosticata una necrosi di alcuni organi interni e una setticemia, che hanno reso necessario un complesso intervento d’emergenza, un passaggio in rianimazione e un successivo ricovero al Policlinico di Napoli. È stato il professor Francesco Corcione, Presidente Emerito della Società di Chirurgia Italiana, a ricostruirle gli organi interni e, come ha dichiarato, a salvarle la vita.
Subito dopo è stato ascoltato Salvatore Di Vilio, figlio di Francesco, un 69enne di Santa Maria Capua Vetere deceduto il primo gennaio di quello stesso anno al Cardarelli di Napoli. Anche il padre di Salvatore era stato operato tre volte, a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro, dal dottor Cristiano presso la stessa clinica casertana. Dopo un lungo ricovero, l’uomo era stato trasferito al Cardarelli, dove è morto in seguito a un ulteriore intervento resosi necessario a causa di necrosi a organi vitali e di una severa setticemia. Il figlio, per accertare le responsabilità, ha sporto denuncia chiedendo la riesumazione della salma e il sequestro delle cartelle cliniche.
Si ricorda che Stefano Cristiano è già stato condannato in primo grado a due anni di reclusione per omicidio colposo dal Tribunale di Nola, per la morte di Raffaele Arcella, un giovane di Caivano deceduto in seguito a un intervento di chirurgia bariatrica presso la clinica Trusso di Ottaviano.
Le parti civili sono difese dagli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo. Il legale Ferdinando Trasacco cura gli interessi della Clinica Villa del Sole di Caserta, l’imputato è difeso da Massimo Damiani e Michela Andresano.
