MILIONI E MILIONI IN FATTURE FALSE. Il Riesame conferma i sequestri di conti, società, orologi e auto di lusso a Iorio, Caliendo e co.
28 Febbraio 2024 - 11:47
CASERTA – Il tribunale del riesame di Napoli ha confermato in toto tutte le disposizioni relative ai sequestri preventivi che hanno colpito nove dei dodici indagati richiesta, inchiesta seguita dalla Guardia di finanza e dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli relativa a fatture false per riciclare i soldi della società dei rifiuti Ambienta della famiglia Iorio.
Secondo gli inquirenti questo “lavaggio” di denaro avrebbe favorito economicamente il clan dei Casalesi, essendo l’Ambienta ritenta società figlia della Casertana Recuperi, colpita da interdittiva antimafia proprio per l’infiltrazione nella società di interessi camorristici.
Restano, quindi, sotto sigillo, le imprese i milioni di euro sequestrati lo scorso 2 febbraio, a seguito dell’ordinanza emessa dal gip Federica Colucci del tribunale di Napoli.
Il tribunale del Riesame ha confermato il sequestro preventivo di 7 milioni e mezzo di euro nei confronti di Antonio Luca Iorio, Nicolino Iorio e Gaetano Marrapese, oltre che alla società Ambienta; 3 milioni e 980 mila euro, invece, il sequestro confermato nei confronti di Antonio Caliendo.
3 milioni e 100 mila euro di euro è il valore del sequestro di beni mobili, immobili, mobili registrati, denaro, conti correnti che ha colpito Nicola Ferri, di San Marcellino; 4 milioni e 119 mila euro nella disponibilità di Ersilia Carano; un milione e mezzo a Delia Corvino, 816 mila euro per quanto riguarda Alfonsina Russo e 40 mila euro per Michele Napolitano.
Restano sequestrate anche le quote di partecipazione delle società Ambienta, DBS costruzioni scavi, Caliendo costruzioni, Caliendo appalti, Anca Costruzioni Generali e Three Sister, ritenute al centro di questo giro milionario di fatture false.
Ricordiamo che pochi giorni fa sempre il tribunale della Libertà ha scarcerato alcuni dei soggetti coinvolti, a seguito delle istanze presentate dai legale difensori, tra cui emergono i nomi degli avvocati casertani Pasquale Diana, Mirella Baldascino e Claudio Botti.