MONDRAGONE. Altro passo per dare 700 mila euro e passa alla Covim. Ma quanti di questi soldi sono frutto del prezzo imposto da Augusto La Torre nella famosa riunione?
30 Giugno 2018 - 18:03
MONDRAGONE (g.g.) – Prima si toglie questo dente, la città di Mondragone, e meglio è. Stiamo parlando della transazione con la Covim, azienda dei rifiuti attiva fino a qualche anno fa e voluta fortemente, come abbiamo scritto lo scorso 31 maggio (clicca qui per leggere) da augusto La torre boss che presenziò una riunione a casa della sorella Esterina, alla presenza del marito De Lisa e anche del fratello di quest’ultima, cioè quel famoso ingegnere che ha dominato per 30 anni l’ufficio tecnico della città.
Di quel summit ha parlato lo stesso La Torre hai magistrati. In quella riunione i desideri del boss furono esauditi dal Comune e la Covim si aggiudicò a prezzi veramente esorbitanti.
Come non pensare a quella riunione nel momento in cui il Comune di Mondragone si avvia a liquidare 710mila euro a Covim a titolo di transazione per chiudere un’antica vertenza. Indubbiamente il diritto è dalla parte dell’azienda stimata, ma certo i crediti da questa accumulati nei confronti della collettività mondragonese possono anche essere frutto di quei prezzi esorbitanti, di quel trattamento sontuoso che il boss chiese e ottenne dal Comune.
Probabilmente, giusto per un fatto di corretto giudizio storico, qualcuno dei partecipanti alla riunione della terza commissione consiliare, convocata per il 2 luglio potrebbe esprimere qualche considerazione in proposito. Sappiamo che all’ordine del giorno c’è proprio la transazione Covim; non sappiamo se questa riunione sarà risolutiva per liquidare la somma e chiudere la partita. Sarebbe opportuno a questo punto, dato che ogni volta che esce ‘sto nome Covim, il pensiero non può non ritornare a storie di camorra e alla signoria incontrastata sulla città di Augusto La Torre.