MONDRAGONE. GIOVANNI ZANNINI, BULIMIA DA POTERE. Sposta uomini e donne come pedine: con la Viola non entra la Gravano, ma…

24 Luglio 2021 - 19:28

MONDRAGONE (g.g.) – Le dimissioni dell’assessora comunale Concetta Lavino sono l’ennesimo esercizio di una modalità d’azione politica (si fa per dire) attraverso cui il consigliere regionale Giovanni Zannini si è trasformato in una vera e propria macchina della lottizzazione e della clientela più rozza e retriva.

La provincia di Caserta sta diventando una sorta di grande area di caccia dentro alla quale Zannini esaurisce la sua attività in un autentico modo perpetuo, instancabile al limite dell’ossessivo nel riempire caselle in una sorta di orgia bulimica della conquista numerica di soldati e soldatini. Per fare questo ha utilizzato in un primo tempo soprattutto il Consorzio Idrico, osceno carrozzone, quintessenza di ogni nefandezza. Poi non gli è bastato più, perché la bulimia è una brutta malattia che ti può far finire male, e allora ha dovuto mettere mano anche all’Asi e al Consorzio di Bonifica. Ovviamente il comune di Mondragone non fa eccezione, anzi ha significato una specie di “laboratorio del male” dove il consigliere si è allenato e dove ancora oggi produce i suoi giochi più arditi.

Ad esempio, le dimissioni della Lavino attivano una sorta di giochino del domino. Al suo posto entra la consigliera comunale Maria Rosaria Viola, cognata del notissimo imprenditore Supino, appartenente all’ugualmente nota detta “la

cancellese“, che fino ad oggi ha fatto l’en plein -o quasi – per gli affidamenti sul verde pubblico dati dal comune.

Al posto della Viola in consiglio dovrebbe entrare Francesca Gravano, uno dei tanti errori compiuti da Massimo Grimaldi, che la sponsorizzò al tempo della sindacatura di Giovanni Schiappa e che ora, avendo la virtù innata del “ripensamento politico”, non poteva che planare nell’accmpamento di Zannini, il quale l’ha messa a fare l’assessore comunale a Capua, un altro comune dove invece di pensare ad amministrare una città con i suoi problemi, il sindaco Luca Branco mette a disposizione le cariche pubbliche, che dovrebbero funzionare per il bene della città, per i giochi lottizzatori ad ampio spettro, visto che la nomina della Gravano in giunta non riveste alcun significato in termini di ricerca di uno spessore amministrativo, considerando che non si tratta di una grande professionista o grande conoscitrice die temi legati allo sviluppo del territorio. Mentre il suo significato cresce quale soldatino (in questo caso soldatina) del divertimento quotidiano di Zannini.

Ma siccome Gravano farà l’assessore a Capua, non sarà consigliera comunale a Mondragone, lasciando spazio al secondo dei non eletti della sua lista: cioè Raffaele Palmieri. Questa diventa un’altra, ennesima, defezione dell’area politica di Forza Italia e di Grimaldi, al quale Palmieri è anche legato da vincolo – chiamiamolo così – comparizio. Insomma, quella di Palmieri sarebbe un’operazione alla Gerardo Napolitano, il chiacchieratissimo commercialista che alla vigilia delle elezioni 2017 portò in dote a Zannini l’accordo con Grimaldi in funzione anti Schiappa. Allora ci fu l’accordo, oggi invece la spoliazione del bacino politico del consigliere regionale di Carinola. Dietro queste operazioni pare che si muova sempre, come una sorte di grande vecchio, l’ex sindaco Ugo Conte il quale, pur avendo ricevuto una dura condanna per reati di camorra in primo grado, continua imperterrito la sua attività, con una marcata, frequente presenza all’interno di importanti uffici amministrativi comunali, dove pur non avendo alcun ruolo distribuisce “consigli e paterne esortazioni” a certi dipendenti comunali.

Infine, a proposito di Napolitano, il suo nome conduce a sua volta a quello di Conte. Napolitano, infatti, è il cognato di Giovanni Valente, fratello di Giuseppe (Valente), ex presidente del Consorzio CE4 ed ex leadr cittadino di Forza Italia. Conte ha in pratica imposto il nome di Giovanni Valente nell’attuale Commissione Toponomastica.

Niente da dire, Zannini ha caricato sul suo carro tante persone e tante cose, creando assessori tra i congiunti di imprenditori locali che producono reddito grazie all’indiretta e diretta assistenza del comune di Mondragone. E poi, Conte, Napolitano, Giovanni Valente. Una cosa si può dire del consigliere regionale: è un coraggioso che vive con grande sprezzo del pericolo e anche con un grado di disinibizione no limits