MONDRAGONE. Zannini spalle al muro costretto a far sospendere per 5 mesi, con ritiro della pistola, il suo fedelissimo David Bonuglia ex comandante dei vigili urbani già condannato

25 Febbraio 2025 - 19:59

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La notizia è di oggi e si inserisce dentro a un momento delicato in cui certi impegni relativi soprattutto a nuove assunzioni e a stabilizzazioni targate Rizzieri nei servizi sociali potrebbero saltare

MONDRAGONE (g.g.) David Bonuglia è un altro esempio in quanto questo giornale dovrebbe ricevere un milione di scuse dai tanti deficienti che lo hanno attaccato quando ha assunto posizioni intransigenti nei confronti di soggetti titolari di una pubblica funzione.

David Bonuglia è arrivato a Mondragone per volere esclusivo del sindaco reale, Giovanni Zannini, attraverso la procedura di comando dal comune di Roma. Quando scoprimmo che senza l’autorizzazione dell’amministrazione comunale a tempo sindaco era se non andiamo errati l’altro prestanome Virgilio Pacifico denunciammo quel fatto con vigore e soprattutto capimmo di che pasta fosse fatto questo Bonuglia quale fosse la sua confezione del rapporto tra il dovere di un pubblico ufficiale e le norme a cui questi dovrebbe sempre rispondere in maniera rigorosa, integrale, senza se e senza ma.

Per cui, quando sapemmo della sua citazione in giudizio per il reato di omissione di atti d’ufficio ai sensi dell’articolo 628 del codice penale, per aver clamorosamente deciso in maniera unilaterale di rilasciare due ladre bloccate da due agenti della polizia municipale di Mondragone mentre rubavano il portafogli ad un uomo del posto. La cosa non ci stupì affatto. Non ci stupì che Bonuglia avesse omesso di procedere all’arresto per furto aggravato (ex ari. 624 e 625 n.2 cp), di contattare il Sostituto Procuratore di turno presso la Procura Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, di compilare gli atti della perquisizione personale sulle due donne e di trasmettere l’informativa di polizia giudiziaria in Procura per la denuncia di reato e per la convalida della perquisizione.

Mollammo un po’ la presa perchè tanto era fin troppo chiaro che anche Bonuglia era stato un ingranaggio del sistema-Zannini da questi utilizzato anche per imbastire concorsi a nostro avviso telecomandati

Qualche tempo dopo ci trovammo a scrivere rapidamente della condanna a un anno di reclusione per i fatti prima narrati di Bonuglia. Ne leggemmo di sciocchezze in quel periodo partendo da quella che avrebbe riconosciuto al sindaco teorico di Mondragone Francesco Lavanga sulla decisione di togliere e Bonuglia i galloni di comandante dei vigili quando chi conosceva bene le norme come lui sapeva bene che ciò era avvenuto solo ed esclusivamente per l’inevitabile intervento applicativo della legge Severino.

Fin quando ha potuto l’amministrazione comunale di Giovanni Zannini lo ha tutelato al punto che Bonuglia è rimasto a lavoro come vigile urbano svolgendo la funzione di vice comandante, proprio a dimostrazione che la sua rimozione dal grado maggiore aveva rappresentato lo strettissimo indispensabile dovuto agli obblighi derivanti dalla Severino. Oggi scriviamo la notizia della sua sospensione per 5 mesi. Non abbiamo il documento amministrativo che ci permetta di capire se a firmare sia stato il suo successore Caputo o altri. Quello che è certo è che Bonuglia ha dovuto restituire l’arma e al momento resterà senza stipendio

Cosa potrà ciò determinare negli equilibri amministrativi di tipo relazionale tra ciò che a Zannini interessava realizzare attraverso i concorsi e ciò che Bonuglia poteva mettere a disposizione partendo dalla conoscenza di tanti fatti anche segreti e forse addirittura inconfessabili, lo vedremo prossimamente. E’ chiaro che il Comune di Mondragone sente il fiato sul collo sia delle indagini della Procura della Repubblica nei confronti di Zannini e Alfredo Campoli, ossia nei confronti dei due che comandano in città, sia quella della Corte dei Conti che bocciando il riequilibrio, ha creato una condizione di dissesto latente che mal si concilia con le ambizioni nutrite da Zannini per quanto riguarda le diverse assunzioni che aveva in testa di realizzare, ma anche con quelle di Alessandro Rizzieri che da Zannini ha ricevuto una sorta di semi vitalizio con l’indennità da componente, ormai annosissimo, del comitato direttivo dell’Asi di Caserta

Ma di queste assunzioni e delle ambizioni di stabilizzazione di certe figure provvisorie dei servizi sociali, da parte di Rizzieri torneremo di certo a parlare nei prossimi giorni