Mtb. A San Carlo, tra castagneti e storia debutta la prima Mediofondo delle Toraglie

16 Agosto 2025 - 12:05

7 settembre nuova prova organizzata dal Toraglie Bike & Run Team, con il patrocinio del Comune di Sessa Aurunca e la collaborazione di Roccamonfina e Galluccio

SESSA AURUNCA (Pietro De Biasio) – San Carlo è una frazione collinare di circa mille abitanti, arrampicata sulle pendici del vulcano spento di Roccamonfina, a nord-ovest del Comune di Sessa Aurunca. È l’unica frazione collinare del territorio inserita interamente nel Parco regionale. Davanti ha il mare Tirreno, dietro le spalle il Monte Frascara, e tra i due una zona che la toponomastica popolare chiama «Toraglie», dal nome antico del fondo dei Toraldo, di cui San Carlo è sempre stato il centro più importante.

Una posizione climatica privilegiata, che regala aria buona, paesaggi ampi e memoria lunga. È in questo scenario che domenica 7 settembre nascerà la prima «Mediofondo delle Toraglie», firmata dal Toraglie Bike & Run Team con il patrocinio del Comune di Sessa Aurunca e la collaborazione dei comuni di Roccamonfina e Galluccio.

Dopo sei anni di «Xco», gli organizzatori hanno scelto di alzare l’asticella con un percorso che mette insieme la bellezza del paesaggio e la fatica delle gambe. La gara sarà prova unica del Campionato Regionale Mtb C.S.I. e settima tappa del «Mtb Campania Championship», richiamando quindi un parterre di bikers pronti a giocarsi punti e titoli. Il tracciato misura 29 chilometri con 1050 metri di dislivello: 80% sterrato, 10% ciottolato, 10% asfalto. Una salita che si fa vera sul finale, quando i bikers dovranno raggiungere quota 980 metri all’«Orto della Regina», luogo dove la fatica della corsa si intreccia con una memoria che arriva da molto lontano e punto panoramico che chiude la fatica con lo sguardo alto.

L’«Orto della Regina» è un sito archeologico costituito da mura megalitiche risalenti al VI-V secolo a.C., attribuite al popolo degli Aurunci. In epoca successiva, tra IV e III secolo a.C., il recinto fu utilizzato come postazione militare sannitica di osservazione, strategicamente collocata a dominare la piana del Garigliano e il golfo di Gaeta. Scavi effettuati nel 1978 hanno rivelato tracce di bruciato, indizio di scontri e incendi, a conferma della funzione militare del sito.

Ma non è esclusa una vocazione cultuale: il nome sembra richiamare una divinità femminile, forse Mefite, poi identificata con Iuno Regina e, dopo la cristianizzazione, con la Madonna dei Lattani. Il recinto, circondato da castagni e ancora in buono stato di conservazione, ha forma poligonale irregolare con un perimetro di circa 180 metri. Le mura, alte 3 metri e spesse 2, sono costruite in opus siliceum, con grossi blocchi di trachite sovrapposti a secco. L’ingresso, largo 4 metri, è posto sul lato meridionale, presso quello che sembra essere un bastione. Chi pedalerà troverà qui, tra pietre antiche e boschi di castagni, il punto più alto della corsa. Un arrivo che non è solo una linea sul cronometro, ma anche una sosta dentro la storia.

E queste pietre hanno visto popoli in guerra e riti antichi, vedranno altro: mountain bike leggere, ruote che mordono la polvere e gambe che arrancano. Cambiano i secoli, cambia la fatica, resta il monte. E lì, sull’ultimo strappo, la corsa tornerà a parlare il suo linguaggio. Poi, una volta tornati a valle, resterà lo sport con il suo rituale. Il programma della giornata prevede il ritrovo al Campo Sportivo di San Carlo dalle 8.00 alle 9.15 per accrediti e consegna del pacco gara. Alle 9.20 riunione tecnica, cinque minuti dopo partenza e-bike, alle 9.30 lo start della Mediofondo.

Dalle 13.00 pasta party e a seguire premiazioni: primi tre assoluti e primi tre di ogni categoria. La chiusura è prevista intorno alle 15.00. Le iscrizioni e le pre-iscrizioni resteranno aperte fino alle 18.00 di giovedì 4 settembre. Poi la parola passerà ai sentieri, alla polvere, alle «ruote grasse» che girano. E alla domanda che accompagna ogni corsa, semplice quanto inevitabile: chi sarà il primo a scrivere il proprio nome sull’albo d’oro della «Mediofondo delle Toraglie»?