Muore in carcere 46enne malato e dializzato. La procura indaga “contro ignoti”, oggi l’autopsia sul corpo di Nicola
13 Gennaio 2024 - 20:01
SANTA MARIA CAPUA VETERE (l.v.r.) – La procura di Santa Maria Capua Vetere stamattina ha nominato il collegio peritale per l’autopsia poi effettuata sul corpo di Nicola Baldascino, il 46enne di Casal di Principe, deceduto all’interno del carcere della città, recluso mentre era gravemente malato, tanto da essere costretto a sottoporsi a tre sedute di dialisi a settimana.
Come scritto ieri in un articolo dal direttore Gianluigi Guarino (LEGGI LA NOTA), Nicola Baldascino, dopo aver scontato una pena per un reato ostativo, poiché era stato condannato per interposizione fittizia, aggravato dalla circostanza prevista dal codice penale di avere agevolato il clan dei Casalesi, si trovava in carcere per una vecchia condanna per spaccio di droga, reato che, invece, non è definibile quale ostativo e che quindi rendeva possibile l’attivazione di un diverso regime carcerario.
Proprio la settimana scorsa, il magistrato di sorveglianza di Santa Maria Capua Vetere, sentiti i medici del carcere, aveva dato parere negativo all’uscita dal penitenziario del 46enne morto ieri.
La procura ha scelto l’esperto in medicina interna ed epatologia Giovanni Gallotta e il collega Antonio Palmieri quale medico legale.
Oggi, all’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta si sono tenute le operazioni autoptiche sul corpo del 46enne, alla presenza del consulente tecnico della difesa, il dottor Gianluca Falco. Il collegio dei periti si è preso 90
La famiglia di Nicola Baldascino, composta dal padre, la madre e le due sorelle, ha nominato, oltre ai precedenti legali del loro congiunto, Gianluca Corvino e l’avvocato Giuseppe Stellato, anche la legale Mirella Baldascino.
Specificatamente, la madre della vittima è rappresentata da Mirella Baldascino e da Gianluca Corvino, le sorelle hanno scelto l’avvocata Baldascino. Mentre il padre sarà rappresentato dall’avvocato Giuseppe Stellato e dalla legale Baldascino.