NICOLA SCHIAVONE PENTITO. L’appello di Rosa Amato, la donna che studiava da boss: “Dica tutta la verità sull’omicidio di mio fratello fuori da quella discoteca”
27 Luglio 2018 - 21:30
SANTA MARIA CAPUA VETERE – “Nicola Schiavone, spero tu possa pentirti sinceramente e raccontare finalmente la verita’. Cosi’ anche la mia famiglia potra’ tornare a vivere“. E’ questo uno dei passaggi dell’appello che Rosa Amato, 40 anni, una vita tormentata da studentessa di legge a donna di camorra a pentita, rivolge a Nicola Schiavone, primogenito di Francesco detto “Sandokan”, boss del temibile clan dei Casalesi e che nei giorni scorsi ha comunicato la decisione di voler collaborare con i magistrati. Rosa Amato ne parla in un’intervista all’emittente Tv Luna – che ne ha diffuso una sintesi – per chiedere a Nicola Schiavone di alzare il velo sull’omicidio del fratello, Carlo, ucciso a 19 anni a coltellate il 19 marzo del 1999 in una discoteca a Santa Maria Capua Vetere dove era in corso la festa del liceo.
“Il pentimento di Nicola Schiavone puo’ rappresentare l’ultima tappa della mia vita“,
Intanto sul delitto del diciannovenne pesano ancora gravi ombre: “Nicola, solo lui – ha aggiunto l’ex collaboratrice di giustizia -, e’ in grado di fare luce sulla uccisione di mio fratello” visto che viene dato per certo che in quella discoteca fosse presente anche il figlio di ‘Sandokan’. Alla domanda se un uomo puo’ cambiare, Rosa Amato risponde: “Un uomo puo’ cambiare soltanto se passa attraverso un altro dolore. Non so quale sia stato il motivo del pentimento di Nicola. Ma so che, in ogni caso, l’omicidio di mio fratello ha scosso molte coscienze. E questo malgrado l’omerta’. Sono convinta – ha concluso -, che anche i Casalesi, a loro modo, rimasero toccati dalla fine di mio fratello. Ed e’ per questo motivo che sono convinta che si’ lui lo fara’. Nicola Schiavone dira’ finalmente la verita’”.