OMICIDIO BRODELLA. Ucciso perché contagiava con l’Aids le donne che incontrava. Assolto in Appello il presunto killer accusato da La Torre

9 Febbraio 2021 - 12:56

In primo grado era stato condannato all’ergastolo. Oggi la sentenza della corte d’Assise d’Appello di Napoli che ha accolto pienamente le tesi degli avvocati Giovanni Cantelli e Vincenzo Di Vaio

 

 

 

SESSA AURUNCA – Svolta nella vicenda dell’omicidio di Ferdinando Brodella, avvenuto nel 1993.

Imputato Salvatore Verolla di Sessa Aurunca, condannato in primo grado alla pena dell’ergastolo dalla Corte di Assise di Smcv sulla base delle dichiarazioni accusatorie rese da La Torre Augusto e Mancaniello Gianfranco. Sentenza impugnata dagli avvocati Giovanni Cantelli e Vincenzo Di Vaio che, non avendo assistito il Verolla nel primo grado di giudizio, hanno svolto un enorme lavoro di collazione di tutti gli elementi processuali proponendo motivi di appello che hanno indotto i Giudici della Corte di Assise di Appello di Napoli, V sezione, presidente dott.ssa Romano, Giudice a latere dott.ssa Taddeo, a mandare assolto l’imputato con la formula per non avere commesso il fatto.

La difesa ha dimostrato l’inconsistenza degli elementi posti a fondamento del giudizio di responsabilità del Verolla riuscendo a dimostrare la assoluta estraneità del proprio assistito al grave fatto di sangue.

L’ufficio della Procura Generale è stato rappresentato in udienza dal dott. Cilenti.

L’omicidio, secondo quella che era la prospettazione accusatoria cristallizzata nella sentenza di primo grado, sarebbe maturato a seguito della decisione di La Torre di eliminare Ferdinando Brodella in quanto questi, pur sapendo di essere affetto da Aids, avrebbe continuato ad avere rapporti non protetti con donne della zona.

La Corte ha escluso qualsiasi responsabilità del Verolla condividendo la prospettazione difensiva.