Agguato mortale al figlio del boss Lubrano. Chiesti 30 anni di carcere per Michele Zagaria, Ciccariello Schiavone e Giuseppe Caterino. TUTTI I NOMI E LE PENE

9 Giugno 2023 - 15:40

CASAL DI PRINCIPE/PIGNATARO MAGGIORE (g.v.) – Questa mattina il Procuratore Generale al processo in Corte di Assise di Appello di Napoli ha chiesto ai giudici che vengano confermate le condanne di primo grado per l‘omicidio di Lello Lubrano.

Era la sera del 14 novembre del 2002 quando Raffaele Lubrano, figlio del boss Vincenzo, venne ucciso nel centro storico di Pignataro da un commando dopo un breve inseguimento in auto.

Queste le richieste di condanna in Appello presentate dall’accusa, legate alle sentenze emesse dal giudice del primo grado di giudizio, sacnito con rito abbreviato: 30 anni Michele Zagaria, Giuseppe Caterino e Francesco Schiavone, alias Cicciariello, ritenuti i mandanti dell’omicidio. Vent’anni, invece, a Salvatore Nobis (alias scintilla).

Il gup in primo grado inflisse pure otto anni e 4 mesi ai collaboratori di giustizia Antonio Iovine e Francesco Zagaria, alias Ciccio e Brezza. Sono stati proprio questi ultimi due ad aver ricostruito nel dettaglio il delitto per il quale è già stato condannato l’esecutore materiale, Vincenzo Schiavone (alias Petillo).

Quel 14 novembre del 2002 Lubrano, dopo aver lasciato il suo studio di via Vittorio Veneto a bordo di una Toyota Land Cruiser per dirigersi verso una zona periferica, venne sorpassato da un’Alfa Romeo 164 e bloccato nei pressi del bar Giordano, dove i killer iniziarono a sparare all’impazzata. Lubrano

venne ammazzato per vendicare l’omicidio di Emilio Martinelli, fratello del ras dei Casalesi Enrico, ucciso secondo le accuse da Lubrano.

Nel collegio difensivo gli avvocati Paolo Caterino e Paolo Di Furia.