OMICIDIO DI CAMORRA. Al via il processo per l’esponente del clan: in aula il maresciallo che trovò i resti umani in un terreno
14 Gennaio 2025 - 18:03
L’omicidio 32 anni fa. Il ritrovamento su indicazioni del pentito Domenico Bidognetti
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VILLA LITERNO – Si apre il processo per Carlo Tommasiello, esponente del clan Lago ritenuto responsabile dell’omicidio di Gennaro Barba, affiliato del clan Contini, strangolato con una corda e ritrovato a Villa Literno il 27 ottobre 1993 con acquisizione del verbale di sopralluogo del maresciallo dell’Arma dei carabinieri sul ritrovamento di resti umani in un terreno a Giugliano su indicazione del pentito Domenico Bidognetti
Dinanzi alla Corte d’Assise presieduta da Marcella Suma, con a latere Honore Dessi, il sostituto procuratore della Dda di Napoli Vincenzo Ranieri, in virtù dell’acquisizione del verbale di sopralluogo del militare ha chiesto l’escussione dei collaboratori di giustizia Domenico Bidognetti e Pasquale Giovanni Vargas nonchè Vincenzo Cantiello (già condannati in primo grado per tale vicenda: Bidognetti e Vargas a 9 anni di reclusione, Cantiello a 20 anni di reclusione). Si torna in aula a febbraio per l’escussione dei pentiti e coimputati.
Tommasiello insieme a Domenico Bidognetti, Pasquale Giovanni Vargas e Vincenzo Cantiello, fu destinatario di una misura cautelare, nel luglio 2023, emessa dal gip del tribunale di Napoli su richiesta della Dda per gli omicidi di Gennaro Barba, Antonio Russo e Sergio Bruno. Tre delitti compiuti da sicari del clan dei Casalesi avvenuti nell’ottobre del 1993 nell’ambito della guerra di camorra tra i clan Lago e Contini di Napoli e finalizzata ad acquisire il pieno controllo delle attività illecite commesse nel quartiere di Pianura.