ORDINE PROFESSIONALE DEGLI INFERMIERI. Il Tar si dichiara incompetente. Lo zanniniano Mona vuole escludere migliaia di infermieri dalle elezioni. Ora la presidente nazionale intervenga e commissari
11 Ottobre 2024 - 18:19
Altrimenti sarà complice di un’illegalità
CASERTA – Sono anni che ci occupiamo delle nefandezze dell’Opi, ossia dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche sezione Caserta e Provincia.
Ce ne occupiamo sin da quando non si chiamava neanche così, ma Ipasvi, che era un collegio e stava per Infermieri Professionali Assistenti Sanitari Vigliatrici d’infanzia.
Ultimamente abbiamo toccato il fondo perché ci ha messo mano Giovanni Zannini, rappresentato da mister Gennaro Mona, consigliere comunale di San Nicola, con una figlia oggi 20enne consigliera comunale a Caserta.
Mona è una fotocopia, ovviamente in scala, del modo in cui Zannini fa politica. Possiamo dire tranquillamente che, trattandosi di un modo ben conosciuto da chi ci legge, è inutile spiegarlo per l’ennesima volta.
Mona, avendo evidentemente paura di perdere le elezioni Opi e di perdere la sua poltrona di presidente, ha compiuto un vero e proprio blitz tra fine luglio e Ferragosto, approfittando della distrazione per le ferie.
I dettagli li potrete apprendere CLICCANDO QUI, ossia accedendo ad uno degli articoli da noi pubblicati in proposito nell’ultima decade di agosto.
Solamente in quei giorni, molte sigle sindacali si accorsero che quella procedura violava brutalmente lo statuto. C’era realmente da rimanere basiti per la spregiudicatezza con cui Mona aveva realizzato quella convocazione attraverso la quale aveva in pratica escluso ogni eventuale concorrente e ogni lista avversaria.
Cisl, Uil, Nursing Up, Nursind e Fials si rivolsero al Tar della Campania, che sospese immediatamente la procedura, fissando la trattazione di merito per la fine di settembre.
La decisione è arrivata e tutto sommato era prevedibile.
Attenzione, il Tar non ha rigettato il ricorso delle sigle sindacali contro la convocazione, ma semplicemente sancito che non costituisce l’organo della giurisdizione competente per pronunciarsi su questa vicenda. I giudici amministrativi hanno individuato nella Cceps, che sta per Commissione Centrale per gli Esercenti le Professioni Sanitarie.
I sindacati avevano affiancato all’iniziativa assunta presso il Tar anche il ricorso a questo organismo, che però ha tempi più lunghi, circa sei mesi, e che dunque si pronuncerebbe per fine febbraio-inizio marzo.
Ovviamente Mona e la Cgil, ossia il sindacato dove Giovanni Zannini ha inserito i suoi adepti, a partire dai vari Ferrandino, Marino e compagnia, cioè quelli che hanno tradito Salvatore Stabile e la Fials, non appena questo sindacato e chi lo guida da anni hanno avuto i primi problemi giudiziari, a dimostrazione delle finalità nobili per le quali vi partecipavano, ha preso la palla al balzo e ha ricostituito la convocazione esattamente come questa era stata fatta ad agosto.
In pratica, con un atto di prepotenza, vuol farsi le elezioni senza avversari, da solo.
Poi dice che noi siamo sempre lì a insistere sullo zanninismo e su certi meccanismi che da questo discendono. Mona non avrebbe avuto la forza per mettersi contro tutti gli altri sindacati, cioè quasi l’intero panorama delle sigle sindacali giuridicamente legittime, se non si fosse sentito con le spalle forti, protetto dal consigliere Zannini, il quale, come abbiamo visto dal decreto d perquisizione che l’ha attinto, è riuscito addirittura ad ottenere dal suo mandante politico, ossia dal governatore Vincenzo De Luca, che un pezzo da 90 quale Antonio Postiglione, vero comandante in capo di tutte le burocrazie sanitarie della Regione Campania, si prestasse addirittura alla miseria materiale e morale che l’ha portato ad essere a sua volta indagato per concussione con Zannini, di minacciare il direttore sanitario dell’Asl Enzo Iodice, non prono ai desiderata del mondragonese, e costringendolo a dare le dimissioni.
Ora, poche chiacchiere: già in passato abbiamo potuto constatare che la signora Barbara Mangiacavalli, presidente nazionale dell’Opi, non ha certo assunto posizioni serie e tese realmente all’affermazione della legalità all’interno della sezione casertana del suo ordine professionale. Ma siccome stavolta è stato veramente superato ogni limite della decenza, la speranza è che faccia una telefonata a Mona e gli intimi di azzerare la procedura di convocazione in modo da consentire il ripristino di uno straccio di democrazia interna all’Opi di Caserta, consentendo a chiunque ne abbia titolo di partecipare, candidandosi, alle elezioni.
Stabilisca un termine, Mangiacavalli: due, tre giorni. In caso contrario proceda al commissariamento dell’Opi di Caserta. Mai commissariamento, infatti, sarebbe più giusto e doveroso.
In caso contrario, si renderebbe complice di un atto illegale, perché illegale è la violazione dello statuto di un ordine professionale nazionale.
Va a finire che Zannini è arrivato anche dalla Mangiacavalli e francamente, dopo tutto quello che abbiamo visto negli ultimi quattro anni, nulla può essere escluso a priori.