ORE 16.13. CORONAVIRUS. DI TAMPONI IN RITARDO SI MUORE. Pazzesco all’ospedale di MARCIANISE: si sono persi molti tamponi già fatti ad infermieri, oss ed ostetriche del primario positivo

26 Marzo 2020 - 16:19

MARCIANISE(g.g.) Strano, molto strano che, con un maestro di questo livello, uno preciso, meticoloso, un grande organizzatore del lavoro e un sagace ottimizzatore di risorse, Laura Leoncini, medico di Marcianise, oggi direttore sanitario del locale ospedale, si muova con enorme difficoltà e stia arrancando non poco al punto che oggi, a quanto pare, non è stata molto presente alla sua scrivania di comando.

Strano, stranissimo. Una persona amica di Velardi e che in qualche modo a lui si ispira in termini sia nella costruzione del metodo, sia nell’esecuzione delle strategie, possa non accogliere gli insegnamenti e gli esempi dell’uomo più logico, più “logistico”, più efficiente, più trasparente che esista in Italia.

Bah, misteri della vita. La Leoncini non riesce ad applicare il metodo Velardi. Oppure lo applica troppo. Fatto sta che la storia degli infermieri, delle infermiere, degli operatori socio sanitari, delle ostetriche, venuti a contatto con il primario della ginecologia dell’ospedale di Marcianise risultato positivo al coronavirus, ad oggi, ed è passata più di una settimana, non conoscono ancora il loro destino. Alcuni dei tamponi, che la Leoncini ha custodito a Marcianise sono finalmente partiti per un centro di analisi e quindi c’è da sperare che entro 24 ore se ne conoscano gli esiti; ma, clamorosamente, altri tamponi sono scomparsi.

Sì, avete letto bene: scomparsi. Gli infermieri e gli altri operatori sanitari coinvolti pare che abbiano battuto i pugni sul tavolo e pare anche che un sindacato sia pronto, qualora non ricevesse risposte soddisfacenti ad una lettera formale con cui si chiedono spiegazioni ufficiali e che al momento non ha ancora trovato riscontro, di denunciare tutto alla procura della repubblica.

Una vicenda incredibile che la dice lunga su come sono trattati i dipendenti di asl e aziende ospedaliere pubbliche. De Luca, si sa, pensa solo ai voti. Bisogna capire se, alla fine di questa storia del coronavirus, saranno più quelli che ha conquistato da parte di persone poco informate sui fatti, o quelli che avrà perso per tutto il male che sta facendo a tanti operatori sanitari e a tante gente.