PADRE E FIGLIO ARRESTATI. Casertani al centro della TRUFFA da quasi 3 MILIONI. Fregati imprenditori che vincevano appalti pubblici. SOTTO SEQUESTRO AUDI E BMW

25 Agosto 2025 - 19:30

ECCO COME FUNZIONAVA. Due soggetti di Villa di Briano hanno subìto la misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, mentre altri due soggetti, residenti a Caserta, risultano indagati a piede libero

CASERTA (l.v.r.) – Ancora una volta, dobbiamo parlarvi di una truffa al livello nazionale che trova il suo epicentro tra le province di Caserta e di Napoli.

In un’operazione della procura di Roma, guidata dal tenente colonnello Graziano Rubino, la Guardia di finanza ha arrestato due persone, padre e figlio, originari di Mugnano di Napoli, ritenuti gli organizzatori, insieme ad altri due soggetti di Villa di Briano, che hanno ricevuto la misura meno afflittiva dell’obbligo di firma in caserma o in commissariato, di una truffa che gli ha permesso di guadagnare oltre 2 milioni e 800 mila euro, somma figlia di false assicurazioni bancarie, note con il termine più specifico di “fideiussioni”.

Il gruppo, composto da un totale di 10 indagati, aveva creato dal nulla una società che offriva alle ditte vincitrice di appalti pubblici in giro per l’Italia la possibilità di ricevere una garanzia fideiussoria sul valore della commessa aggiudicata scontata, potremmo dire a prezzi stracciati. Va spiegato, a chi non è pratico di appalti e procedure pubbliche, che tutte le società aggiudicatarie di commesse devono presentare una fideiussione del valore di circa il 5% dell’intero appalto.

Esempio: la società Ics si aggiudica lavori da un milione di euro e dovrà presentare all’ente appaltante la garanzia fideiussoria del 5%, a dimostrazione di una capacità economica.

Ecco, gli arrestati e i complici avevano messo in piedi una falsa società non iscritta all’elenco della Banca d’Italia che offriva la possibilità di sottoscrivere questa polizza a prezzi convenienti. Nel momento in cui enti andavano a controllare la garanzia, questa era inesistente. Non c’era alcuna fideiussione, in pratica. In questo modo, il danno agli imprenditori: l’assenza di queste polizze ha

provocato la perdita dell’affidamento e dell’appalto.

Come detto, 10 sono gli indagati. Ci sono i due arrestati di Mugnano di Napoli, i due costretti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, di Villa di Briano, altri due soggetti residenti a Caserta e quattro professionisti di Roma e dintorni, città dove questa società di mutuo soccorso aveva la sua sede legale.

L’operazione ha visto coinvolta altre 15 società che la Guardia di finanza definisce “satelliti”, utilizzate per nascondere i proventi della truffa e le posizioni di alcuni lavoratori, complici dell’imbroglio.

I militari hanno accertato che il modus operandi descritto è stato utilizzato per compiere oltre 50 episodi di truffa a danno di enti pubblici, realizzando e collocando polizze fideiussorie false per un valore complessivo di oltre 25 milioni di euro. Gli illeciti guadagni realizzati dal sodalizio criminale, composto in totale da 10 soggetti, come detto, sono stati quantificati in oltre 2,8 milioni di euro, somma già sottoposta a un provvedimento di sequestro, eseguito nelle scorse settimane, che ha messo sotto sigilli contanti, pc, un’Audi e una BMW.