ESCLUSIVA. Parla la moglie di Mangiacapre, assassino dei fratelli Marrandino: “Ci dissociamo dal suo gesto. Mio marito chiede scusa, ma non si può tornare indietro”

23 Giugno 2024 - 19:43

Il primo colloquio di Mangiacapre in carcere

CESA (E.D.) – Giovedì pomeriggio si sono tenuti i funerali dei fratelli Marco e Claudio Marrandino, l’avvocato di 39 anni e l’imprenditore edile di 29, uccisi dall’operaio 53enne di San Cipriano d’Aversa, Antonio Mangiacapre, il quale ha confessato il delitto.

Poco prima dei funerali, i familiari dell’operaio hanno voluto rilasciare delle dichiarazioni per lanciare un messaggio alle famiglie colpite dal lutto, dal gesto inspiegabile del loro congiunto e per fare chiarezza.

“Fino al momento della confessione eravamo convinti che si fosse trattato di un equivoco ma quando questa è arrivata è stata un fulmine a ciel sereno”, la famiglia racconta che per Mangiacapre questo momento della sua vita era particolarmente sereno, sul lavoro si sentiva molto apprezzato, aveva instaurato un bel rapporto con i suoi datori che si fidavano di lui. “Non l’abbiamo mai visto così sereno come ora”, hanno raccontato. In passato, Mangiacapre aveva avuto problemi nei rapporti lavorativi e per risolverli si era rivolto alla legge, per queste ragioni, i familiari escludono il movente economico o lavorativo e a chi continua a sostenere tale tesi di tipo economico dicono: “Non abbiamo un euro di debito con nessuno, siamo una semplice famiglia di operai che vive alla giornata”.

La famiglia Mangiacapre chiarisce che quelle avanzate dalle persone e dai giornali sono tutte ipotesi infondate: “Non conosciamo la famiglia Marrandino, non abbiamo mai avuto rapporti con questi due giovani, non esiste nessuna casa all’asta, nessun terreno, nessuna pratica di divorzio presso l’avvocato coinvolto nel delitto, nessuna questione amorosa, nessun legame con i clan”  e prosegue: “ringraziamo le persone che ci stanno facendo sentire la loro vicinanza perché questa è una tragedia anche per noi, abbiamo perso un marito e un padre, è giusto che paghi per quello che ha fatto e sappiamo che la giustizia farà il suo corso, quindi, non tornerà a casa. Da madre a madre più che umiliarmi, inginocchiarmi davanti a questa famiglia per chiedere perdono non posso fare nulla perché nulla porterà più indietro alla madre i suoi figli.

Ci dissociamo dal suo gesto, chiediamo scusa, siamo vicini alla famiglia Marrandino e al loro dolore che è anche il nostro. Abbiamo chiesto, tramite il nostro avvocato Paolo Caterino, al Sindaco di Cesa, di portare il nostro messaggio di cordoglio a tutti i familiari per i funerali dei due giovani e sappiamo che hanno accettato le nostre condoglianze.

Sono una donna di chiesa e posso solo pregare per loro. È un momento delicato per tutti noi, devo ancora abituarmi all’idea di non avere più al mio fianco la persona con cui sono cresciuta e con cui ho costruito una famiglia, non abbiamo mai avuto problemi nella nostra relazione, tra pochi mesi avremmo compiuto 30 anni di matrimonio. Abbiamo trascorso momenti brutti e momenti belli, durante il covid ha rischiato la vita. I miei figli sono giovani lavoratori e studenti, non devono pagare per le colpe del loro padre.”

In merito all’intervista ai fratelli Mangiacapre residenti a Cesa che hanno dichiarato in diretta tv di non voler avere nulla a che fare col fratello, la cognata e i nipoti, la signora risponde che comprende la scelta al momento ma che spera che in futuro possano riavvicinarsi ai nipoti che non hanno colpe.