Pestaggio nel carcere di S. Maria C.V. La testimonianza di un detenuto: “Da quel giorno non posso più urinare in piedi”

26 Febbraio 2024 - 19:32

Prosegue la sfilata delle parti offese. Nell’esame, condotto dal pubblico ministero Alessandro Milita, saltata fuori anche una procedura disciplinare condotta in maniera illegale, cioè senza alcun…

SANTA MARIA CAPUA VETERE. E’ proseguito il drammatico esame, attraverso l’interrogatorio in aula del pubblico ministero Alessandro Milita, del detenuto Vincenzo Baia, una delle presunte vittime dell’ormai famoso pestaggio, avvenuto all’inizio del mese di aprile del 2020 nel carcere di S. Maria C.V. e per il quale sono imputati più di 100 tra agenti di polizia penitenziaria e dirigenti del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Vincenzo Baia oggi è detenuto presso il carcere di Sulmona, dove è stato trasferito. Rispondendo alle domande del pm, Baia ha affermato che oggi, a seguito di quelle percosse, lui non è più in condizione di urinare in piedi. Inoltre sopporta ancora le conseguenze dei traumi alle braccia che lo condizionerebbero non poco.

Nel suo esame si è parlato anche di una presunta attività ritorsiva o comunque finalizzata a coprire le malefatte di quella maledetta serata di aprile. Precisamente, di una procedura disciplinare a suo carico, che sarebbe stata compiuta, realizzata senza il contraddittorio tra amministrazione carceraria e detenuto, così come previsto dalla legge e con una firma che Vincenzo Baia, detenuto per omicidio e rapina, non ha riconosciuta come sua. Oggi è iniziato anche il controesame di questa parte offesa, ad opera di alcuni difensori. Controesame che dovrebbe concludersi nella prossima udienza, di solito fissata per il mercoledì e che, per questo, dovrebbe svolgersi dopo domani, 28 febbraio.