Poste Italiane si schiera nel processo contro la direttrice accusata di aver fregato oltre mezzo milione di euro ai risparmiatori
4 Marzo 2024 - 16:59
SAN TAMMARO/CASERTA – Ci sarà il prossima 12 aprile l’udienza relativa al caso di Giustina Giordano, direttrice dell’ufficio postale di San Tammaro, residente a Sala di Caserta, oggi sospesa dall’incarico, accusata di avere sottratto ben 700mila euro a 15 ignari correntisti.
Peculato, falso e autoriciclaggio i reati che pendono sulla sua testa. Rischia il processo anche l’ex marito della Giordano, Pasquale Piccolo, sessantenne di Marcianise. Per lui il reato si limiterebbe al concorso in falso.
Nel frattempo, è stata accettata la costituzione di parte civile di Poste Italiane.
Stando alle indagini condotte dai carabinieri di Capua, la Giordano riusciva, attraverso la falsificazione di operazioni postali e l’attivazione di carte PostePay, a simulare presunte operazioni degli ignari clienti dell’ufficio, trasferendo, invece, il denaro direttamente sul suo conto personale, per poi reimpiegare gli stessi soldi su altri circuiti finanziari.