PREFETTURA LINES NOTTE. Il sindaco Andrea Pirozzi se ne frega di essere indagato per camorra e dà l’ok per un incarico da 200 mila euro ad un’ingegnera del sistema Zannini-Colombiano-Pitocchi-Ferriello

29 Dicembre 2023 - 19:21

Il primo cittadino si mostra tranquillissimo, brinda con Zannini nonostante l’incombente indagine della DDA di Napoli e le evidenti intercettazioni che lo vedono protagonista di inconfutabili conversazioni con camorristi conclamati. Sulle tracce dell’ingegnera Maria Isabella Verbicaro, legata a doppio filo a Davide Ferriello, per anni pappa e ciccia con la famiglia di Giggin a’ Purpett, si arriva a Carinaro, ma soprattutto a San Marcellino, dove dettano legge i Colombiano e soprattutto Gennaro Pitocchi, che dello stesso Ferriello è stato un amorevole istruttore nell’Ufficio Tecnico del comune di Marano, in cui, in un solo giorno…

SANTA MARIA A VICO  (gianluigi guarino) – A quelli della prefettura di Caserta noi diciamo: continuate così. 

Continuate a dare la possibilità a un sindaco e ad un’amministrazione comunale, che ha avuto quel popo’ di  relazioni, dirette e compromissorie, con soggetti associati alla malavita organizzata di Santa Maria a Vico.

La prefettura continui pure a comportarsi così con un sindaco e un’amministrazione comunale colpiti da pesantissimi avvisi di garanzia, così come abbiamo dimostrato definitivamente alcuni giorni fa  (CLICCA E LEGGI). E lei, prefetto Giuseppe Castaldo, lei vice prefetto Del Prete, continuate pure a ritenere che ci sia a Santa Maria a Vico una situazione normale, neanche meritevole di una commissione di accesso. 

Continuate pure a rassicurare il sindaco Andrea Pirozzi che alza il suo calice al brindisi smargiasso, organizzato all’hotel Vanvitelli da Giovanni Zannini, per dimostrare la sua potenza, festeggiando l’anno che verrà, che ritiene, evidentemente (avrà le sue buoen fonti, forse le stesse che ha Zannini,) , tranquillo e scevro da ogni problemi. Continuate così in Prefettura, così i cittadini, e non solo quelli di Santa Maria a Vico, sapranno che si fa come fa il sindaco Pirozzi per crearsi una posizione, per diventare benestanti. Per arricchirsi e che lavorare, sacrificarsi, seguire il percorso del merito costituisce il pensiero degli sciocchi. Pirozzi brinda. E festeggia il Natale cucinando sfornando la solita specialità della casa: un lucrosissimo affidamento, un giro di danari, un tintinnio di monete tutte, ovviamente, pescate dalle casse pubbliche.

Ben 200 mila euro, assegnati, tutti, velocemente grazie alla firma lestissima del nuovo dirigente Roberto Cuzzilla, che, poi, chissà perché, chissà per come, questi qua, questi tecnici dalla penna sciolta e allegra arrivano a Santa Maria a Vico come fanno le api in un prato fiorito, fiutando il profumo del polline. 

200 mila euro in un solo colpo. Ripetiamo, 200 mila euro con un solo incarico all’ingegnera Maria Isabella Verbicaro, il cui nome di battesimo, ossia Isabella, e il cognome, tradiscono le sue origini lucane. Ma in realtà solo il nome e il cognome, perché l’ambientamento in tutte le cose dei nostri territori è totale nel momento in cui ha trovato l’amore di un altro ingegnere associato alla potente scuderia di Davide Ferriello, uno che, partendo dal rango di  geometra, ha fatto tanta carriera, trovando il tempo per studiare e per diventare ingegnere e che, dall’assunzione categoria C Ripam al comune di Marano, si è trasformato oggi un influencer, un potentissimo attuatore di procedimenti da centinaia e centinaia di milioni di euro. A questo è arrivato dopo aver frequentato quella che noi riteniamo la Luiss, la Bocconi della prestidigitazione delle gare d’appalto, ovvero la scuola superiore del Sim Salabin della busta vince busta perde, mister Gennaro Pitocchi, l’uomo delle cose impossibili, colui che a Marano firmò in quattro e quattr’otto ben 17 concessioni edilizie che nessuno osava firmare per quanto fossero “bollenti”.

E altre 7 ne firmò la settimana successiva. Tutte riguardanti  nell’area PIP e come conseguenza di una gara che, nell’ordine di custodia cautelare dei fratelli Cesaro, cioè di coloro che sono stati i ras di Forza Italia in Campania e i ras degli appalti a Napoli Nord e nell’agro Aversano, fu truccata da un tecnico, il cui nome non ci sovviene al momento, ma, eventualmente dovesse servire, lo andremo a ripescare in quella O.C.C.

Pitocchi, dopo aver compiuto quel lavoretto che provocò polemiche e gran rumore, lasciò quell’incarico, anche perché stava operando contemporaneamente nel Comune di Gricignano d’Aversa, in una condizione di incompatibilità, sollevata dal consigliere comunale di Marano, Mauro Bertini. 

I Cesaro, che contavano, eccome se contavano, chiesero “cortesemente” al sindaco di Marano di nominare un nuovo tecnico che risolvesse i problemi del procedimento, poi finito sotto la lente d’ingrandimento della DDA di Napoli.

“Problemini” da poco, come quello del collaudo di opere non collaudabili , così come avrebbe poi dimostrato la procura. 

Tra i profili più sponsorizzati da Cesaro c’era proprio quello di Davide Ferriello che già ritenevano uno “specialista” di certe cose che a loro piacevano un mondo. Una grande empatia sigillata ancor di più dal giorno in cui  Luigi Giggino A’ Purpett, al secolo Luigi Cesaro, gli aveva fatto da testimone di nozze. 

Lui, Ferriello, in quell’Ufficio Tecnico, sguazzava come un delfino in mare aperto, lo conosceva come le sue tasche. Era entrato, come detto, attraverso un concorso RIPAM da categoria C, fino a scalare i vertici, arrivando a guidare l’ufficio PIU EUROPA, all’interno del quale, com’ è facile immaginare, si era ben distinto. Dunque, Pitocchi e Ferriello non solo si conoscono, ma il primo ha allevato il secondo, sebbene Pitocchi abbia sempre preferito occuparsi di Urbanistica e Ferriello di Lavori Pubblici. 

In calce a quest’articolo e ancor prima dell’affidamento da 200 mila euro all’ingegnera Verbicaro in quel di Santa Maria a Vico, leggerete l’atto di liquidazione di pagamento da 150 mila euro, per una direzione dei lavori, assegnata ad un Raggruppamento temporaneo di professionisti, indovinate da quale comune?

Ma San Marcellino, naturalmente, luogo dove si addensa, da dov’è partita la grande scalata di Giovanni Zannini, in stretta simbiosi e, in parte, anche per effetto causale del suo rapporto con il sindaco Anacleto Colombiano, costruttore e beneficiario, con la sua impresa e/o con quelle intestate a suoi diretti familiari, di lavori pubblici a Mondragone, a Falciano del Massico e soprattutto in quello relativi a  un grande appalto nella vecchia Air, azienda speciale della Regione Campania, che si occupava di manutenzione stradale, in una vicenda che CasertaCe affrontò con novizia di poarticolari, non temendo le minacciosi querele del Colombiano, finite per la maggior parte già in archiviazione.

Nel RTP di San Marcellino ci sono 4 ingegneri riconducibili a Ferriello, più o meno direttamente, tra cui spicca proprio il nome l’ingegnera Verbicaro.

Bisogna dunque seguire la traccia del rapporto tra Pitocchi e Ferriello, al quale la Verbicaro è più che connessa, insomma attaccata, grazie al marito o compagno – a cui ha dato tre figli – e come dimostrano qualche lucroso incarico ricevuto al comune di Carinaro, dove Ferriello è stato, rimasto fino a quando questo giornale e un consigliere comunale di minoranza hanno dimostrato il suo affetto per la causa dei ben noti imprenditori di Frattamaggiore, trapiantati ad Aversa, Ferdinando Cancello e fratelli. 

Domanda: questa relazione, concretizzatasi sull’incarico da 150 mila euro a favore del RTP di cui faceva parte anche l’ingegnera Maria Isabella Verbicaro, si è potuta sviluppare a San Marcellino, senza la benedizione di Anacleto Colombiano, che, ricordiamolo sempre, ha vinto le ultime  elezioni comunali  senza concorrenti, con la sua sola lista in campo? A nostro avviso, ma si tratta del nostro punto di vista, la risposta è no. La benedizione c’è stata eccome. 

Quel RTP è arrivato a San Marcellino con la piena consapevolezza di Gennaro Pitocchi e con la piena consapevolezza di Anacleto Colombiano.    Vi ricordate la peraltro fresca carriera del comandante dei vigili urbani Antonio Piricelli? Questo qui, finanche in provincia di Napoli in comuni in cui certo non ci si richiama al dolce stil novo, tipo Sant’Antimo e Casalnuovo, non lo vogliono vedere neppure di striscio, essendo stato co-protagonista di vicende che, secondo quanto è scritto nei decreti del presidente della Repubblica, hanno sancito gli scioglimenti di queste amministrazioni.

Per non parlare dell’incredibile clip registrata dal fratello di un potente boss di Sant’Antimo recluso da anni e anni. Un fratello che, sfrontatamente, posta un proprio video su Facebook per incitare i santantimesi ad andare sotto al comune per chiedere alla commissione straordinaria di revocare la propria decisione di allontanare Piricelli.

Indovinate dove è rifiorita la carriera di questo vigile urbano? Ma naturalmente a San Marcellino. Ed è qui, in questo contesto, che ha conosciuto Giovanni Zannini, il quale ha prima sponsorizzato la sua nomina a comandante dei vigili urbani di Aversa. E poi, dopo essere stato allontanato da una decisione presa dal sindaco Alfonso Golia negli ultimi mesi della sua consiliatura, interrotta anticipatamente dal voto contrario sul bilancio di previsione, è arrivato nel posto più adatto alla sintesi tra tutte le qualità che connotano i protagonisti e co-protagonisti: il comune di Caserta, dove il Piricelli, Carlo Marino e Zannini possono andare tranquillamente a cena, in quanto possono trovare mille argomenti e mille sensibilità che mi accomunano.

Quindi, San Marcellino non è solamente un crocevia dove si costruiscono rapporti tra tecnici e politici che, come il Colombiano, sono soprattutto imprenditori, ma è un crocevia in cui a tutto questo va a saldarsi la potestà della politica.

Può darsi che ci sbagliamo, ma l’idea che l’ingegnera Maria Isabella Verbicaro abbia potuto incassare in un solo colpo 200 mila euro per la direzione lavori sul cantiere della ricostruzione della scuola di via Carfora, a Santa Maria a Vico, ovvero in un comune super zanniniano, è lo abbia potuti incassare anche e soprattutto in funzione, in un momento che diventa anello di una stessa catena, rispetto al RTP dei 150 mila euro di San Marcellino,  la consideriamo, nell’attesa di inserire altri elementi in questa storia, come una ricostruzione più che credibile. 

A casa nostra questo si chiama sistema