Producevano e distribuivano valori bollati falsi. Sgominata organizzazione: c’erano avvocati e titolari di agenzie automobilistiche

21 Giugno 2018 - 19:13

REGIONALE – Eseguiti su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli 6 provvedimenti cautelari nei confronti di altrettanti membri di un’organizzazione criminale responsabile di falsificazione, introduzione sul territorio dello Stato, detenzione e messa in circolazione di banconote e valori bollati falsi e truffa aggravata ai danni dello Stato e 5 perquisizioni nei confronti di altrettante persone.

L’indagine, convenzionalmente denominata “Il Rosso”, avviata nell’ottobre 2016 e tesa al contrasto di un gruppo criminale ben organizzato e strutturato, operante nell’area campana nella produzione e distribuzione di valori bollati e banconote false, segue altre quattro importanti operazioni nello specifico settore dei valori bollati contraffatti, “Marche Legali” di novembre 2014, “Cicero” di luglio 2015, “Falco” di dicembre 2016 e “Toghe Pulite” di luglio 2017.

Lo sviluppo delle indagini, delegate al Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria dal Sostituto Procuratore presso la Procura di Napoli dott. Giuseppe Cimmarotta, ha consentito di ricostruire un nuovo canale di diffusione delle marche contraffatte, depositate presso il TAR di Napoli, gli uffici giudiziari, il Pubblico Registro Automobilistico e la Motorizzazione delle province di Napoli e Caserta, con un elevato danno erariale in corso di quantificazione.

L’attività investigativa ha consentito nel tempo di:

  • localizzare due laboratori clandestini allestiti per la produzione di valori bollati falsi;
  • trarre in arresto in flagranza di reato i quattro falsari trovati in possesso di strumentazione e materiale idoneo alla produzione di valori di bollo falsi;
  • deferire in stato di libertà due persone responsabili di detenzione e distribuzione di contrassegni telematici falsi;
  • trarre in arresto un soggetto trovato in possesso di 249 banconote false da €uro 50,00.

Tra i vari componenti dell’organizzazione, che operava sul territorio delle province di Napoli e Caserta, figurano 6 avvocati del foro di Napoli e Avellino e 5 titolari di agenzie automobilistiche, che hanno utilizzato stabilmente valori di bollo falsi presso i suindicati uffici.