SEXTING. Un gruppo di ragazzi casertani si fotografa e si prostituisce sul web

26 Maggio 2019 - 17:54

MONDRAGONE (Maria Assunta Cavallo) – Si chiama sexting ed è lo scambio di video e foto dal contenuto sessualmente esplicito o di testi a sfondo sessuale attraverso i social. Si scambiano poche battute, non di certo romantiche, per poi passare alle vie di fatto con invio di foto hard in chat oppure spogliandosi davanti ad una web-cam fino ad arrivare al sesso virtuale. Questo è quello che farebbero alcuni ragazzi mondragonesi che hanno scoperto di come sia redditizio “prostituirsi” via internet. Una pratica, secondo le indiscrezioni fornite da un loro coetaneo, ben collaudata e che va avanti da diverso tempo. Attraverso l’ausilio di profili fake, dove si maschera la propria identità, si va alla ricerca del cliente di turno sia esso uomo o donna, e dopo aver conquistato la persona papabile, ha inizio lo scambio di messaggistica hard, per poi passare allo scambio di foto o ad uno spogliarello in cam. Una volta raggiunto l’obiettivo finale, non è difficile immaginarlo, i nostri “procacciatori” di sesso  ottengono dal cliente il pagamento della prestazione sessuale, attraverso ricariche postepay. Va precisato che non vogliamo puntare i riflettori su di una comunità ma su di un “modus operandi” che spesso incappa in dei reati. Ormai quasi tutti gli adolescenti posseggono uno smartphone, un Ipad o un pc, e sanno navigare in internet molto meglio degli adulti. Questi ragazzini o ragazzine, inconsapevolmente potrebbero ritrovarsi di fronte a dei venditori di sesso a loro volta ignari della minore età dell’utente con cui stanno chattando. Se è vero che la legge punisce il comportamento di chiunque carpisca la fiducia di un minore di sedici anni attraverso artifici, lusinghe e minacce, anche mediante l’utilizzo di internet, al fine di compiere, fra gli altri, i reati di violenza sessuale e atti sessuali con minorenne, è pur vero che la prostituzione via internet sta dilagando, specie quella minorile.