REGGIA DI CASERTA. Anomalie gestionali e carenze gravi, j’accuse dei sindacati. Bandi per la valorizzazione: chiesto l’intervento di Franceschini

12 Febbraio 2022 - 15:10

Prospettata l’interruzione dei rapporti sindacali. Intanto la senatrice Margherita Corrado presenta un’interrogazione al ministro

 

 

CASERTA (pm) Solo pochi giorni fa avevamo ripreso il tema della Reggia analizzandone i vari profili di criticità, che eravamo convinti che non ce ne saremmo dovuti occupare per un bel po’ di tempo. Proprio per niente, perché  siamo al piove sul bagnato (entra qui per leggere la nota).

Mercoledì scorso, il pur autorevole quotidiano La Stampa di Torino, nella sua edizione online, prendendo un bell’abbaglio, ha difatti rilanciato la notizia sul marmo di Carlo Tito titolando ” Tutti incantati della statua bambina” ed affermando  nell’occhiello ” Alla Reggia di Caserta ricoperta nei depositi un’opera magnetica di Giuseppe Sanmartino“. Ora, i lettori sanno bene di che cosa in realtà si tratti, per essersene  CasertaCE.net occupato in abbondanza. Sanno che non c’entra nessuna bambina, se quel termine bambina lo si è voluto riferire al sesso dell’infante raffigurato, che l’attribuzione dell’opera, data per scontata,  non è affatto certa, anzi, e che di  nessuna riscoperta si può propriamente parlare perché l’opera era puntualmente  catalogata e custodita. A quest’ultimo riguardo, i dipendenti più anziani del museo ricordano che negli anni addietro, un custode in particolare, all’apertura degli appartamenti reali, aveva la devozione di inginocchiarsi e farsi il segno della croce davanti alla statuina, che allora era posta sull’altare della cappellina degli alloggi del ‘700.

E’ da supporre, dunque, che l’articolista  sia rimasta impaniata nel battage propagandistico che si è fatto da quando la scultura è stata ripresentata al pubblico, con un bel poco di forzature, di colore ed enfasi. La circostanza non è sfuggita all’attenta senatrice, ma in primo luogo esperta  archeologa,  Margherita
Corrado
(nella foto a fianco), la quale ha stigmatizzato, con un post in un suo profilo social, quel che di mistificatorio  si coglie nella notizia.

Ma non finisce lì, perché la parlamentare è prima firmataria di una interrogazione appena rivolta al ministro Franceschini sui c.d. bandi di valorizzazione sempre della Reggia di Caserta, che nel documento vengono censurati sotto vari profili non proprio secondari, anzi diciamo pure più che seri.

La garitta ed il viale di cui si fa menzione nel documento sindacale

Potrebbero forse già bastare come novità. Ma proprio questo pomeriggio, i sindacati della sede museale  UILPPA, FLP e CONFSAL-UNSA  hanno scritto al DG Maffei ed agli uffici centrali e territoriali dell’amministrazione del beni culturali per lamentare tutta una serie di carenze anche gravi, definite anomalie gestionali alla Reggia di Caserta, prospettando l’interruzione dei rapporti sindacali se non si metterà mano alle soluzioni auspicate.

Insomma, c’è aria di maretta in viale Giulio Douhet.

Per i lettori che vorranno approfondire le questioni a cui abbiamo necessariamente solo accennato, pubblichiamo di seguito il testo della interrogazione parlamentare e della nota sindacale che abbiamo richiamate.

 

TESTO DELL’INTERROGAZIONE PARLAMENTARE

SENATO DELLA REPUBBLICA  Atto n. 3-03066  Pubblicato il 8 febbraio 2022, nella seduta n. 400

CORRADO , ANGRISANI , GRANATO , LANNUTTI – Al Ministro della cultura. –

Premesso che, per quanto risulta agli interroganti:   la reggia di Caserta, istituto museale del Ministero della cultura dotato di autonomia speciale, poiché “intende operare in sinergia con le istituzioni e le Associazioni del territorio per sviluppare contenuti culturali in un’ottica di partecipazione, sperimentazione e innovazione”, ha pubblicato, il 26 gennaio 2022, la “manifestazione d’interesse proposte di valorizzazione partecipata del complesso vanvitelliano e dell’Acquedotto Carolino. Periodo di realizzazione giugno/dicembre 2022 – Reggia di Caserta” (“Valorizzazione partecipata 2022 – Reggia di Caserta” e la stessa manifestazione di interesse sul sito dell’istituzione);

oltre alla determina prot. 754-I, di pari data, proposta dal responsabile unico del procedimento, Vincenzo Mazzella (che per la reggia è responsabile del “servizio valorizzazione, educazione e mediazione”), e approvata dal direttore dell’istituto, architetto Tiziana Maffei, sono stati pubblicati gli allegati denominati modello di domanda, proposta progettuale e dichiarazione di impegno. La scadenza per la presentazione delle istanze di partecipazione è fissata al 28 febbraio, mentre la conclusione dell’istruttoria (dopo che entro il 26 aprile il comitato scientifico avrà esaurito il proprio compito) e la pubblicazione dei progetti approvati sono previste per il 4 maggio 2022;

la pubblicazione è avvenuta, però, senza che le istruttorie della precedente manifestazione d’interesse possano dirsi concluse e senza offrire all’utenza altra spiegazione se non quella implicita nelle seguenti (a giudizio degli interroganti incongrue) affermazioni contenute nella determina: “Dato atto del perdurare della situazione emergenziale dovuta al Covid-19 veniva sospesa ogni attività che non consentiva l’osservanza delle misure disposte per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus; Valutata l’opportunità di pubblicare un nuovo avviso per acquisire nuove proposte relative ad iniziative culturali da svolgersi in collaborazione con la Reggia di Caserta per avviare un programma di attività di valorizzazione nel rispetto dei principi di trasparenza e di pari opportunità per tutti gli Operatori Culturali”;

l’obiettivo dichiarato per il 2022, cioè, come riportato, “avviare un programma di attività di valorizzazione nel rispetto dei principi di trasparenza e di pari opportunità per tutti gli Operatori Culturali” lascia intendere che il rispetto di quei principi (trasparenza e pari opportunità) sia precedentemente mancato da parte dell’amministrazione. L’ammissione di responsabilità vorrebbe essere, però, un’autoassoluzione tesa a cancellare il passato, senza che esso produca conseguenze per i responsabili e senza che esplicitamente, ai sensi dell’art. 9 dell’avviso pubblico prot. 5669-I del 5 settembre 2020, il museo abbia esercitato “il diritto di sospendere, revocare, modificare o annullare definitivamente la manifestazione d’interesse”, come si era riservato;

considerato che, sempre per quanto risulta: il 5 settembre 2020 il direttore della Reggia emanò in effetti un primo bando di valorizzazione, pubblicato sul portale istituzionale l’11 settembre, chiamato “manifestazione d’interesse proposte di valorizzazione – Reggia di Caserta” e articolato in tre tappe, con limiti temporali predefiniti: quella con scadenza al 23 novembre 2020 per le attività da programmare entro il 31 dicembre 2020 e per il quadrimestre gennaio-aprile 2021, quella con scadenza al 23 marzo 2021, relativa al periodo maggio-agosto 2021 e quella con scadenza al 23 luglio 2021, relativa al periodo settembre 2021-febbraio 2022 (si veda sempre il sito internet dell’istituzione);

circa la prima fase, sul portale istituzionale è presente e attivabile solo l’avviso; mancano gli elenchi degli operatori partecipanti e di quelli aggiudicatari (sempre che ce ne siano stati), così come ogni riferimento a qualsivoglia rendicontazione contabile-finanziaria delle attività svolte. Circa gli esiti del secondo passaggio, il 19 maggio 2021 è stato pubblicato il verbale della commissione che, riunitasi il 6 aprile, ha attribuito il punteggio massimo all’associazione “Anna Jervolino”, una delle 20 concorrenti, ma non ci sono né l’aggiudicazione né altri atti successivi;

i risultati del terzo passaggio, avviato con la pubblicazione dell’avviso prot. n. 4359 del 21 giugno 2021 (che oltre a riferirsi all’ultimo quadrimestre del 2021 indicava il 2 gennaio e il 1° luglio 2022 come date di pubblicazione degli avvisi per le attività da realizzare, rispettivamente, nei periodi marzo-agosto 2022 e settembre 2022-febbraio 2023), risultati attesi per il 10 agosto 2021, non sono stati resi noti. Al riguardo, gli interroganti hanno informalmente appreso che la presentazione “imprevista” di oltre 50 domande (contro le 24, poi ridotte a 20, della fase 2) avrebbe fatto saltare certi equilibri consolidati;

valutato che, a giudizio degli interroganti:  la gestione della Reggia, stante la facilità con cui la superiore Direzione generale musei del Ministero, adducendo la (oggettiva) carenza di organico, suppone di potersi disinteressare dell’eventuale mala gestio degli istituti autonomi, specialmente se di prima fascia, è descritta diffusamente come ben più che discrezionale. Per convenienza (dei dipendenti, come degli operatori economici e degli enti locali) nulla, però, trapela ufficialmente;

ciò nonostante, la violazione degli obblighi di trasparenza dimostrata anche dal caso descritto, unita alla confessione di un percorso amministrativo interrotto unilateralmente per ragioni “indicibili” e perciò nascosta tra le righe della determina del 26 gennaio 2022 a mo’ di giustificazione riparatrice, appaiono conseguenza della confusione prodotta da quello che gli interroganti considerano lo strapotere del direttore e l’indizio rivelatore dello stato deplorevole in cui versa oggi quell’ufficio del Ministero,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza delle ragioni per quali la “manifestazione d’interesse proposte di valorizzazione – Reggia di Caserta” del 5 settembre 2020 si sia risolta in un nulla di fatto senza che agli operatori culturali partecipanti (ai quali il bando chiedeva anche di dichiarare di avere stipulato una polizza assicurativa con massimale di 2 milioni di euro per eventuali danni) siano mai stati messi al corrente della decisione dell’amministrazione di bloccare l’intera procedura, scelta tuttavia “implicita” nella determina con cui, il 26 gennaio 2022, è stato emanato il nuovo bando (nonostante le previsioni dell’art. 9 del precedente avviso);

se non ritenga di farsi promotore di un’ispezione dell’apposito servizio del segretariato generale tesa a verificare quanto accaduto a Caserta e individuare le responsabilità in capo ai singoli attori della vicenda, per chiedere loro conto e per risarcire almeno moralmente quanti hanno in buona fede presentato proposte di valorizzazione per il 2021, rassicurando al contempo chi lo farà nel 2022 che riceverà un trattamento affatto diverso.

 

QUESTO IL TESTO DELLA NOTA SINDACALE