REGGIA DI CASERTA. Un brand sempre più trash. Guardate che schifezza la locandina del meeting di nuoto con Federica Pellegrini

25 Maggio 2019 - 12:10

Caserta (pasman) – A marzo scorso, i puristi dal doppio standard della Reggia – doppio, in dipendenza del direttore del momento – si inciprignirono per un cartellone pubblicitario di una nuova ditta di bricolage, nel quale il palazzo Reale veniva raffigurato, attraverso un fotomontaggio tecnicamente ineccepibile, tra listoni di legno in vendita promozionale.

Nella foto, il manifesto della polemica di marzo scorso.

Lo stesso accadeva per i Ponti della Valle, i cui archi venivano presentati corredati di tende da sole offerte a prezzo speciale. Fu detto che in tal modo quei monumenti venivano sviliti e vilipesi per ragioni di bottega.

In questi giorni, in città è apparso ugualmente un cartellone (nella foto di testa) che annuncia lo svolgimento, a fine mese, del Grand Prix di Nuoto, che si svolgerà nella piscina provinciale di via Laviano. Il manifesto pensato per divulgare la manifestazione sportiva mostra la Reggia sullo sfondo e le vasche d’acqua del parco in primo piano trasformate in piscine, da una delle quali sbuca il testone con cuffia natatoria di una smarrita

Federica Pellegrini.

A parte il dilettantismo della fotocomposizione, con quella testa polifemica della nuotatrice, qui lo svilimento ed il vilipendio, volendo giudicare con il metro di allora, non sono certamente da meno. Eppure, tutto tace.

L’episodio ci conferma l’opinione, che il nostro giornale ha tante altre volte espresso, che negli uffici museali, più che ai canoni ed ai valori estetici idealmente in gioco, si badi in realtà, più utilitaristicamente, alle aderenze, alle relazioni altolocate che possono in qualsiasi modo rivenirne.

Oggi sono in ballo l’ente provincia ed altri sponsor, con il corollario delle influenze politiche e sociali che esprimono, e non l’ultimo rivenditore di turno e dunque transeat.

Allo stesso modo che per la recentissima presentazione di una collezione di moda maschile ospitata – incredibilmente, per noi, per quanto di una primaria casa di sartoria – nel vestibolo superiore. Un capolavoro architettonico e di bellezza, quello spazio, da ammirare nel suo splendore di luci e proporzioni tal quali sono, ridotto, senza comprensibile ragione, a banale ed ultima platea, ingombra di sedie, schermi ed attrezzature.

Nella foto, il vestibolo superiore della Reggia.

Oppure per la cena imbandita direttamente davanti alla Fondana di Diana ed Atteone, che probabilmente neanche i reali avranno fatto mai allestire in tal modo, cogliendone la pacchianeria. Un caso aperto e clamoroso di un utilizzo elitario, classista di un bene pubblico e culturale.

Pensiamo che possa bastare, per le tante volte che abbiamo denunciato la corrività in voga alla Reggia nella concessione degli ambienti storici e monumentali a chicchessia, purché paghi o conti qualcosa a quegli occhi provincialissimi.

In chiusura proponiamo una rassegna dell’abuso che si è fatto nel tempo dell’immagine della Reggia, sperando che la nuova direttrice possa mettere un poco d’ordine in questo mischiare scomposto e cieco il sacro con il profano.

 

 

Nelle foto, la cena allestita alla Fontana di Diana ed Atteone.