Ricordare un collega morto sul lavoro quasi 50 anni dopo: ieri la commemorazione del Consorzio di Bonifica per Agostino Ciaramella

27 Marzo 2024 - 17:30

Ciaramella, che rivestiva la qualifica di Guardiano Capo Idraulico, si era recato per un intervento tecnico presso la centrale idrovora del Mazzafarro, allorchè veniva investito mortalmente da una vettura in transito ed il cui conducente si dava alla fuga

Caserta – Il Consorzio Generale di bonifica del bacino inferiore del Volturno ha riunito ieri i suoi organi di rappresentanza ed il personale della  sede  di via Roma a Caserta per commemorare, ai 49 anni dalla morte, il proprio dipendente Agostino Ciaramella, deceduto il 26 marzo del 1975 a Cancello ed Arnone nello svolgimento del servizio d’istituto.

Ciaramella, che rivestiva la qualifica di Guardiano Capo Idraulico, si era recato per un intervento tecnico presso la centrale idrovora del Mazzafarro, allorchè veniva investito mortalmente da una vettura in transito ed il cui conducente si dava alla fuga.

L’uomo, 61enne, lasciava la moglie, la signora Angela Nardella, e i quattro figli, Pietro, Maria, Biagio  e Concetta. Assunto nel Consorzio di bonifica nel 1940 nell’assetto di allora conferitogli con legge del 1933 e quindi in quello del riordino post bellico del 1952 (D.P.R. del 23 febbraio 1952) era stimato per le sue qualità professionali e le sue doti umane. Per la dedizione al suo incarico era altamente considerato dai dirigenti consortili che, come l’allora ingegnere Russo, responsabile dell’area tecnica, lo avevano come persona di fiducia e di pieno assegnamento.

Il dramma delle morti sul lavoro è purtroppo tragicamente attuale, ma certamente in quell’epoca ben diversa dall’attuale non riceveva la considerazione di oggi.

E’ stata quindi meritoria l’iniziativa del Consorzio di  rendere omaggio all’etica del lavoro ed al sacrificio di uno dei suoi esponenti che ebbe a pagare con il tributo della sua vita il legame con la propria istituzione.

La cerimonia di commemorazione ha visto gli interventi del commissario straordinario avvocato Francesco Todisco e del direttore generale ingegnere Camillo Mastracchio.

Todisco ha consegnato ai congiunti dello scomparso una targa alla memoria, una copia  della quale sarà tenuta a ricordo nella sala di rappresentanza della sede. A ricevere il riconoscimento per conto dei famigliari riuniti è stato uno dei figli della vittima, Biagio, questore a riposo, il quale, nel ringraziare per il tributo, ha ricordato con parole commosse la figura del padre. Ammirato del genitore, ne ha rievocato l’attaccamento per la famiglia rammentando quando lo vedeva uscire la mattina presto per il lavoro e fare rientro a casa  la sera tardi.

Il commissario Todisco, in particolare,  nel leggere la motivazione della targa ha espresso compiacimento per l’incontro, che – ha sottolineato – ha dato anche modo, nel ricordare l’esemplarità di Agostino Ciaramella, di esaltare la dignità con cui i lavoratori del passato hanno vissuto nel consorzio, il loro grande trasporto e la grande passione, il legame molto forte con il servizio e con il territorio. Territorio a proposito del quale ha riferito della sua recente iniziativa di aver chiamato le associazioni locali a partecipare un tavolo di montiraggio delle vaste aree consortili perché possano dare una mano a verificare gli eventuali abusi ambientali perpetrati. Ha riferito, inoltre, del proposito di istituire un servizio di polizia idraulica, forte delle innovazioni tecnologiche per l’azione di vigilanza.

L’ingegnere Mastracchio, a sua volta, si è rammaricato  del fatto che oggi manchi nella struttura del consorzio una figura tecnica come quella che fu di Ciaramella. Nel nostro  territorio, ha spiegato, gli enti locali si sono “destrutturati”, nel senso che la mancanza di fondi e la mancanza di una vera cultura del fare ha fatto sì che queste figure scomparissero, benché esse  fossero “il link con il territorio, la vera vedetta sul territorio”. Si è augurato che quello che era il loro importantissimo servizio possa riprendere nel più breve tempo possibile, ripristinando i vecchi ed efficienti sistemi di guardiania idraulica dei guarda-lagni, come erano detti una volta. “Esaltare le nostre radici ci proietta un po’ meglio nel futuro”, ha chiosato in conclusione il dirigente.

A termine della cerimonia un sentito momento di raccoglimento religioso con la benedizione e la preghiera di Don Peppino Sciorio della parrocchia di S. Maria dell’Agnena di Vitulazio.