Ricordate Campania Emergenza, servizi sanitari di MONDRAGONE, colpita da interdittiva antimafia? Ha superato (o no?) tutti i suoi problemi e festeggia sui social un incontro con il Questore Grassi

6 Febbraio 2024 - 20:19

Noi la ricordiamo bene, per quello che scrisse in una delle sue informative trasmesse dalla prima sezione della Squadra Mobile della Questura di Caserta alla Dda di Napoli, sui suoi rapporti con il politico e faccendiere di San Cipriano Oreste Diana, che fece bingo un mese dopo l’esplosione del Covid in Italia aggiudicandosi un super appalto dell’Asl Napoli 3 per processare i tamponi, con l’uso delle ambulanze di Campania Emergenze e con quello di alcuni laboratori, prima fra tutte la struttura della moglie dell’allora consigliere regionale, fraternamente legato (anche oggi) all’ugualmente consigliere regionale Giovanni Zannini di Mondragone. Ma sicuramente la Squadra Mobile della Questura di Caserta e la Prefettura si sbagliarono, altrimenti quelli di Campania Emergenza non ne avrebbero mai scritto un post come quello che pubblichiamo qui sotto

MONDRAGONE/CASTEL VOLTURNO (Gianluigi Guarino) Siamo certi, perchè non può essere diversamente, anche in una provincia-luna park, come questa, che Campania Emergenza, società a responsabilità limitata con sede a Mondragone che si occupa privatamente di servizi sanitari di trasporto attraverso ambulanze, abbia superato brillantemente i pesanti problemi che l’hanno afflitta un anno e mezzo fa, quando il suo nome comparve nelle informative dettagliatissime, redatte dalla prima sezione della Squadra Mobile di Caserta,

nell’ambito di un’ indagine, attivata dalla Dda di Napoli, sul mondo dei servizi sociali imperniato sulle figure arcinote di Luigi Lagravanese e di Pasquale Capriglione.

Come scrivemmo in un articolo pubblicato il 31 maggio 2022 (CLIKKA E LEGGI) Campania Emergenza, fu colpita da un’interdittiva antimafia, in conseguenza dei suoi rapporti, affiorati in quell’ indagine, con il politico e faccendiere di San Cipriano D’Aversa, Oreste Diana, con un trascorso da assessore ai tempi di Enrico Martinelli arrestato e processato per delitti di camorra e oggi ugualmente rappresentato in consiglio comunale da sua moglie Giuseppina Barbato, diretta congiunta di Francesco Barbato, collaboratore di giustizia e per molto tempo esponente di punta del gruppo di Nicola Schiavone del clan dei casalesi. La Barbato, per inciso, è stata, fino al momento delle sue dimissioni arrivate nel gennaio 2022 proprio a seguito dell’indagine che ah colpito suo marito, presidente del consiglio comunale di San Cipriano in una maggioranza uscita da un”elezione vissuta e definita da una sola lista in campo, quella dell’attuale sindaco Giuseppe Caterino, zanniniano di ferro che il consigliere regionale ha imposto a capo della Gisec società il cui capitale è totalmente nelle mani dell’amministrazione provinciale che Zannini controlla a sua volta attraverso il suo fedelissimo Giorgio Magliocca.

In quelle informative della squadra mobile, sulle quali scrivemmo almeno una 30ina di articoli, tra gli ultimi mesi del 2021 e i primi del 2022, venivano fornite informazioni precise sulla particolarissima abilità di Oreste Diana il quale ad un mese esatto dall’esplosione dell’emergenza Covid si era aggiudicato un lucrosissimo appalto per processare i tamponi raccolti dall’Asl Napoli 3, (area sud torrese, stabiese, più penisola sorrentina) e processati in laboratori, tra cui spiccava anche quello della signora Palmira Fele, moglie di Michele Schiano al tempo consigliere regionale già transitato in Fratelli d’Italia, che gli aveva promesso una candidatura al parlamento, che poi gli ha puntualmente dato e per la quale Schiano lasciò, almeno sulla carta, un gruppo consiliare indipendente pro De Luca, costituito proprio con Giovanni Zannini suo amico strettissimo. Evidentemente Campania Emergenza rappresentò l’elemento strumentale per realizzare e raccogliere i tamponi e la cosa, in verità piuttosto stranamente rispetto agli usi e ai costumi, rispetto al cosiddetto more solito dalla Prefettura di Caserta che proprio nell’ultima decade del maggio 2022 pose nero su bianco quella interdittiva antimafia.

Sicuramente ci siamo persi qualcosa tipo un ricorso al Tar, presentato da Campania Emergenza srl, o magari un intervento finale e lapidario del Consiglio di Stato, o magari ancora una marcia indietro della Prefettura di Caserta. Perchè se non fosse così, mai e poi mai Campania Emergenza di cui al tempo di quell’appalto aggiudicato al sanciprianese Oreste Diana, era  legale rappresentante la signora Maria Santopaolo, ma in realtà era gestita, così come scrive la squadra mobile nella sua informativa, dal figlio Leonardo Mirti, proprio quello che compare in foto affianco al questore, si sarebbe esposta in questo modo pubblicando il post in cui ringrazia Tommaso Morlando, per averla invitata ad un importante evento pubblico.

Su Tommaso Morlando va detto che si tratta di un personaggio molto noto a Castel Volturno, ma tutto sommato solo conosciuto ma non del tutto noto fuori da Castel Volturno, il quale ha organizzato l’evento in questione si è svolto alla presenza anche del Questore di Caserta Andrea Grassi. In effetti nel post di Campania Emergenza questa non spiega quale fosse l’iniziativa a cui faceva cenno .

Per cui, ci siamo dovuti mettere, come si suol dire, di buzzo buono per trovarne traccia nella rete. In quella data, il 12 gennaio, a Castel Volturno il questore di Caserta ha visitato la redazione del periodico Magazine Informare diretto da Tommaso Morlando e contestualmente ha incontrato associazioni del territorio, insieme a Luigi Ferrucci, guida della Federazione Nazionale Antiracket. Un evento moderato da Antonio Casaccio. Non a caso abbiamo evitato di usare l’articolo determinativo “le associazioni” ciò per sottolineare che, a quella manifestazione erano presenti solo le associazioni invitate da Morlando tra cui Campania Emergenza .

Insomma tutto è bene quel che finisce bene. Campania Emergenza srl si sente legittimamente in condizione, avendo superato evidentemente, il problema dell’interdittiva antimafia, di stare al cospetto del questore di Caserta e di farsi fotografare con esso.

Però, come capita spesso a questo giornale scapigliato e irregolare, il fatto che il nome di questa società ci sia di nuovo passato davanti agli occhi, ci indurrà a scriverne ancora e a parlarne. Ovviamente con spirito laico, obiettivo e imparziale invitando già da ora, qualora lo ritenesse opportuno, la governance di Campania Emergenza srl a dire al sua, a confrontarsi e a confutare quello che andremo a scrivere prossimamente.