LE FOTO. CASERTA. SPINNING A SAN LEUCIO. A fronte dei poco più dei 1000 euro spesi, gli organizzatori portano a casa un bottino di…

16 Maggio 2019 - 16:00

CASERTA (l.v.r.) – Che la questione Spinning all’interno di quella che fu la tenuta di Ferdinando IV sul Belvedere di San Leucio non fosse una storia già chiusa ne avevamo il sentore (LEGGI QUI). Avevamo capito che buona parte dei casertani era convinti erano dell’errore commesso nel concedere quello spazio per un evento di fitness, non in linea con la storia del complesso, patrimonio mondiale dell’umanità Unesco assieme a Palazzo Reale.

Non ci siamo sbagliati perché da giorni per le vie di Caserta e sui social sono nate discussione accese tra chi ritiene, come noi, che la sacralità di questo luogo sia stata svenduta per pochi denari (1200 euro, ad essere precisi) e chi invoca un maggiore pragmatismo e pensa che, alla fine, un evento è sempre un buon modo per pubblicizzare un luogo.

In queste ore, tra i vari lettori che ci hanno contattato per dirci la propria, sono arrivate due foto che ci raccontano lo stato dell’arte la mattina seguente al Renais Day, di come sia stato lasciato il Belvedere dopo la due giorni. Nell’articolo di ieri sera abbiamo cercato di fare due conti in tasca alla Energy Club, società organizzatrice dell’evento. Facendo un calcolo rapido, utilizzando le cifre avute a disposizione, cioè il costo dell’iscrizione

giornaliera all’evento, 27 euro, il prezzo per partecipare ad entrambe le giornate, circa 35€, e il numero di partecipanti, almeno 400 cyclette erano in fila, siamo arrivati ad immaginare un ricavo di 15 mila euro, sponsor esclusi (ovviamente la società organizzatrice ha a disposizione il nostro sito per rendere pubblici i numeri). Come dicevamo ieri, la Energy Club è un’impresa privata, quindi è libera di fare ciò che gli pare, anzi, c’è da fare i complimenti a chi la gestisce poiché ha saputo fiutare l’affare, l’utilizzo di un patrimonio mondiale dell’umanità a poco più di mille euro.

A chi non possiamo fare gli stessi elogi è sicuramente il comune di Caserta per diverse motivazioni. La prima, la più importante, riguarda il fatto in sé, cioè quell’autorizzazione all’utilizzo del Belvedere che non andava data, né quest’anno, né nel 2018. Se l’anno scorso avevamo sperato ad un unicum, ci sbagliavamo alla grande. Resta incomprensibile che un ente proprietario di un bene con una storia centenaria, lo gestisca manco fosse un garage, una sala da sfruttare per guadagnare ogni cifra, anche la più irrisoria. E ancora speriamo di poter leggere gli atti autorizzativi di quest’anno, visto che per ora abbiamo potuto guardare solo la determina dell’anno scorso (LEGGI QUI).

Le foto che pubblichiamo fanno sì che, ancora una volta, il comune di Caserta finisca sul banco degli imputati. Su questa situazione dei rifiuti, siamo costretti anche a fare una tirata di orecchie agli organizzatori dell’evento che avrebbero dovuto dare maggiore attenzione al decoro del Belvedere e che invece hanno fatto sì che buste e bottiglie venissero lasciate in un luogo sacro della storia di questa terra. Ma tornando a chi è, secondo noi, il primo responsabile di tutto ciò, cioè l’ente pubblico cittadino, è mai possibile che, alla fine di un evento ginnico nel quale, inevitabilmente, si sarà utilizzata una quantità massiccia di bottiglie di plastica, quindi di rifiuti, nessuno negli uffici comunali abbia pensato al rischio che l’immondizia restasse vergognosamente la mattina precedente? Nessuno poteva avvisare la Eco.Car. che, nonostante tutto, ancora lavora e viene pagata lautamente dal comune? Un episodio di grave disinteresse verso la terra che si amministra.