ROGO SPAVENTOSO e nube nera sul casertano. ECCO LA CAUSA DELL’INCENDIO. Nell’aria sostanze tossiche “ma nei limiti di legge”
11 Aprile 2025 - 18:31

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CASERTA – L’Arpac ha diffuso i primi risultati delle analisi effettuate dopo l’incendio del 9 aprile nell’area industriale di Caivano-Pascarola. I campionamenti dell’aria, eseguiti tra il 9 e il 10 aprile, avevano l’obiettivo di misurare la presenza di diossine, furani e PCB, sostanze pericolose che possono liberarsi in caso di roghi.
Il dato principale riguarda la concentrazione di diossine, che è risultata al di sotto della soglia di riferimento internazionale: 0,075 contro il limite di 0,15 picogrammi per metro cubo. Un valore che, secondo Arpac, non desta particolare preoccupazione.
Riguardo alle cause dell’incendio, i Vigili del Fuoco hanno riferito che si sarebbe sviluppato durante il travaso di acetone – un solvente infiammabile usato anche in prodotti cosmetici – da un’autobotte a un serbatoio.
Nelle ore successive al rogo, però, sono stati rilevati valori elevati di benzene e toluene nell’aria, in particolare nella zona di Caivano STIR, dove si sono registrati picchi fino a 20,7 microgrammi per metro cubo per il benzene e 37,2 per il toluene. Si tratta di livelli riconducibili all’incendio, ma non oltre i limiti di legge.
Infatti, la normativa prevede limiti solo sulla media annuale del benzene e nessun limite specifico per il toluene. Picchi più contenuti sono stati registrati anche ad Acerra e Pomigliano d’Arco.
L’Arpac ha inoltre fatto sapere che valuterà se analizzare anche i terreni vicini al sito dell’incendio, in base all’evolversi dei dati. Intanto, i monitoraggi proseguono e i prossimi risultati saranno resi pubblici appena disponibili.