S.MARIA C.V. Accertato il Guinnes World Record: sulla facciata del carcere c’è il più grande murales del mondo
9 Giugno 2025 - 10:44

Lungo 715 metri e alto 5,6 metri, per un totale di 5.440 metri quadrati, il murale ha superato il precedente primato, detenuto dal 2008 dall’artista spagnolo Jorge López de Guereñu
SANTA MARIA CAPUA VETERE – Concluso dopo due mesi di lavoro il murale da record realizzato da Alessandro Ciambrone sulla facciata del carcere di Santa Maria Capua Vetere: un’opera monumentale dedicata al tema della Libertà, che ha conquistato ufficialmente il Guinness World Record come murale più grande del mondo.
Lungo 715 metri e alto 5,6 metri, per un totale di 5.440 metri quadrati, il murale ha superato il precedente primato, detenuto dal 2008 dall’artista spagnolo Jorge López de Guereñu, autore di un’opera di 3.595 metri quadrati a Bilbao. La misurazione ufficiale è avvenuta qualche giorno fa, il 4 giugno, alla presenza della commissione del Guinness World Records. «È andata bene – ha dichiarato soddisfatto Ciambrone – abbiamo battuto un record che resisteva da quasi 20 anni, ma soprattutto abbiamo realizzato un’opera carica di significato emotivo, con citazioni di personaggi storici e Premi Nobel, frasi su pace, diritti umani, contrasto alla violenza, e valorizzazione culturale».
L’opera è frutto di una collaborazione attiva: hanno partecipato oltre duecento studenti di cinque scuole e diversi detenuti, coinvolti grazie all’articolo 21 sull’esecuzione penale esterna. Tra i contenuti, spiccano sezioni dedicate alla pace in Ucraina e alla pace nella Striscia di Gaza, ma anche celebri versi di canzoni e citazioni che hanno attirato l’attenzione degli studenti in visita. Il progetto è stato finanziato da dieci mecenati privati, e rappresenta il fiore all’occhiello di un più ampio percorso di rigenerazione e apertura del carcere alla società civile.
«Ora che il primato è ufficiale e pubblicato sul sito del Guinness – spiega Ciambrone – speriamo che l’attenzione internazionale ci apra nuove strade. Vogliamo portare questo progetto anche al Parlamento Europeo per raccontare l’esperienza di partecipazione attiva dei detenuti». Il
Questi ultimi diventeranno anche guide retribuite per i turisti e gli studenti che visiteranno l’opera. «Durante i 50 giorni in cui ho lavorato – conclude Ciambrone – ho vissuto all’interno del carcere, ospite in un appartamento della polizia penitenziaria. I detenuti che collaboravano erano sinceramente felici. Lo leggevo nei loro occhi. Dare loro uno scopo, una speranza, è l’unica strada per un vero reinserimento». Il murale si inserisce in un percorso di riscatto della struttura, che dopo la bufera giudiziaria seguita alle violenze del 6 aprile 2020, oggi punta sul lavoro e la cultura. Fondamentale l’impegno della direttrice Donatella Rotunno, in carica dopo quei tragici eventi, e il sostegno di importanti imprenditori locali, tra cui Isaia e Marinella.
