S.MARIA C.V. Ci scrive il comandante dei vigili Schiavone: “Il Comune nulla può fare per Palazzo San Francesco”. Casertace dice che non è così e gli spiega con cortesia perchè

30 Maggio 2018 - 17:51

SANTA MARIA CAPUA VETERE 

LA PRECISAZIONE DEL COMANDANTE SCHIAVONE – In merito all’articolo pubblicato questa mattina sulla Sua testata giornalistica inerente all’ex carcere di piazza San Francesco, già sede dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli” fino a diversi mesi fa, riteniamo opportuno fare alcune precisazioni.
Innanzitutto la struttura non è di proprietà comunale bensì del Demanio dello Stato, data in gestione al Ministero di Grazia e Giustizia; sulla stessa non vi è alcuna autorità e/o convenzioni che ne autorizzi l’accesso da parte dell’Ente Municipale. In ogni caso a questo Comando non è pervenuta alcuna notizia o denuncia relativa a presunte occupazioni abusive; ciò nonostante abbiamo ritenuto di coordinarci con le altre forze dell’ordine che detengono le chiavi dell’immobile e ne hanno il controllo.
La stessa struttura nei mesi scorsi è stata oggetto di atti vandalici rispetto ai quali già da tempo sono in corso serrate indagini da parte di altre forze di polizia.

Il Comandante
Dott. Salvatore Schiavone

 

LA REPLICA DI CASERTACE – Lei è persona intelligente e preparata. E da una persona intelligente e preparata ci si può aspettare che arrivino risposte come questa, abili, in grado di dissipare una denuncia che è arrivata a questo giornale da autorevolissimi residenti.

Schiavone fa il suo. Dice che quello è un palazzo dato in gestione al Ministero di Grazia e Giustizia e che le chiavi ce l’hanno altre forze dell’ordine.

Alt: noi stiamo parlando e stiamo raccontando di un problema di ordine pubblico. Perchè se cinquanta persone che abitano là dicono tutte la stessa cosa, significa che il problema esiste.

La massima autorità di tutela per l’ordine pubblico è, a livello provinciale, il questore, comunque sotto il controllo del prefetto. Il sindaco pro tempore è colui che, attraverso la prefettura, deve svolgere un’azione attiva di tutela nel momento in cui si sviluppa un problema di sicurezza dei suoi cittadini.

Per cui, comandante Schiavone, io le stringo la mano e le riconosco che, a differenza di tanti altri, lei è uno all’altezza.

So anche bene che, al di là di quello che ha scritto, che ha dovuto scrivere, si muoverà con la giusta efficacia per compulsare di nuovo quelle forze dell’ordine che hanno le chiavi. Perchè probabilmente la prima volta non hanno visto bene e un ritorno più approfondito, degli appostamenti, un’attesa più paziente, servirebbero ad affrontare la soluzione in maniera risolutiva.