S.MARIA C.V. Ha truffato e “solato” decine di clienti. Primi decreti ingiuntivi del giudice alla titolare dell’agenzia di viaggi ” Voglia di Libertà”
7 Ottobre 2025 - 14:21

E’ una storia che ha tenuto banco nel nostro giornale proprio nei giorni di ferragosto, ieri il giudice di pace ha sancito l’invio del decreto affinché la titolare restituisca tutti i soldi che i clienti hanno versato per poi essere messi alla porta dai villaggi e dalle altre strutture di vacanza che avevano acquistato nell’agenzia della zona di Via Galatina
SANTA MARIA CAPUA VETERE (g.g.) – Ricordate la vicenda dell’agenzia di viaggi in zona Via Galatina da noi raccontata a Ferragosto (clicca e leggi), in cui rimasero coinvolti diverse persone che dopo aver prenotato un soggiorno in Italia o all’estero rimasero a bocca asciutta e con l’agenzia chiusa totalmente con annessa titolare letteralmente volatilizzata.
Ieri, il giudice di pace di Santa Maria Capua Vetere ha accolto il ricorso dei clienti truffati, emettendo delle ingiunzioni di pagamento a carico dell’agenzia di viaggia che si chiama “Voglia di Libertà”.
Una vacanza, come si diceva, mai goduta e soldi mai restituiti. Dunque, la giustizia ha dato ragione ai viaggiatori ingannati.
Si chiude (almeno per quanto riguarda la sua fase preliminare) con questa ingiunzione la vicenda che ha coinvolto diversi cittadini, con due di loro, Roberto Gerardo Papale e Amedeo Carullo, che si sono mossi immediatamente per adire alle vie legali. Il giudice di pace naturalmente, si è pronunciato sugli aspetti riguardanti il diritto civile, ma riteniamo che questi cittadini abbiano presentato anche una denuncia per truffa che potrebbe avere anche seguito.
L’agenzia è gestita da Ma. La.
Il giudice di pace, esaminata la documentazione fornita dai legali ricorrenti, avvocati Assunta Cinotti e Francesco Cinotti ha deciso di emettere il decreto ingiuntivo nei confronti della titolare accogliendo integralmente la richiesta di restituzione delle somme versate per un pacchetto-vacanze mai realmente prenotate.
Secondo quanto ricostruito nel ricorso accolto dal giudice Maria Gaetana Fulgieri, è successo che prima del 21 luglio scorso, i due clienti avevano acquistato, tramite l’agenzia, un soggiorno presso la struttura club ESSE di Squillace,
Nonostante la conferma iniziale del pacchetto e la ricezione di presunti codici di prenotazione i due si sono visti negare l’accesso alla struttura turistica, la quale ha dichiarato l’inesistenza di qualsiasi prenotazione a loro nome, come confermate dalle comunicazioni ufficiali inviate nei giorni precedenti a quello della partenza. Come abbiamo scritto all’inizio dell’articolo, questo guaio non ha riguardato solo i due denuncianti, ma tantissime altre persone. Alcuni stanno valutando a loro volta azioni legali simili o iniziative congiunte anche in sede penale.
I ricorrenti hanno già annunciato l’intenzione di agire a livello di tribunale civile per ottenere anche il risarcimento dei danni ulteriori, sia quelli maturati da un punto di vista patrimoniale, sia quelli da un punto di vista morale previsto dalla normativa sul turismo.