S.MARIA C.V. Il sindaco Mirra scrive che la città è sicura e lo sarà sempre di più. Colpo di sole dopo le coltellate all’Anfiteatro? No, vi spieghiamo

4 Agosto 2021 - 14:24

SANTA MARIA CAPUA VETERE – (Gianluigi Guarino) Il sole, questa stella che tutto determina, dalle cose più grandi a quelle più piccole, agisce com’è del resto largamente noto in ogni letteratura scientifica, sulla psiche umana. C’è chi è metereopatico, chi eleopatico, chi ne ha bisogno e ne è dipendente, chi… o sole mio etc etc.

Poi ci sono i colpi di sole che in questo periodo di effetto serra galoppante e di surriscaldamento inquietante, sono aumentati esponenzialmente. Qualcuno, stamattina, commentando il sorprendente post pubblicato dal sindaco Antonio Mirra e che mettiamo a disposizione dei nostri lettori, riproducendolo in copia conforme sotto a questo articolo, ha subito detto che il racconto del primo cittadino, relativo al tema della sicurezza in città, era stato sicuramente condizionato e fuorviato da una insolazione.

Noi non siamo molto d’accordo, perchè, pur non potendoci occupare più della cose della politica in quel di Santa Maria Capua Vetere allo stesso modo e con la stessa intensità di un tempo, abbiamo offerto alla nostra struttura esperenziale significativi elementi per dare una valutazione del comportamento del sindaco Antonio Mirra. In questo caso, la sfera caratteriale dell’uomo non può essere disgiunta dalle manifestazioni del suo pensiero di uomo pubblico, di politico attuatore di amministrazione attiva.

Nel momento in cui scrive questo post, noi siamo convinti, alla luce delle cognizioni di conoscenza di cui abbiamo appena scritto, che lui, Antonio Mirra, creda realmente al fatto che Santa Maria Capua Vetere sia diventata una città sicura durante il suo governo e grazie al suo governo. E’ stata talmente evanescente, al limite dell’inesistente, l’azione (si fa per dire) di chi avrebbe dovuto rappresentare in consiglio comunale e anche fuori da esso l’opposizione democratica, da creare nella testa del sindaco una zona di solidissima convinzione sulla bontà di ogni sua attività, di ogni suo agire.

Non è che se ci fosse stata una minoranza vera o se questo giornale avesse avuto la possibilità di occuparsi di Santa Maria Capua Vetere così come ha fatto in passato, le cose, nella testa del sindaco sarebbero andate diversamente. Quantomeno, però, si sarebbe destabilizzato, utilizzando molti minuti della sua giornata a pensar male di colui o di coloro in grado di svolgere un ruolo dialettico in consiglio comunale, unendosi, nel contempo a tanti suoi colleghi politici, a tanti imprenditori pagnottari che del sottoscritto e di questo giornale parlano male, sul sottoscritto e su questo giornale  sviluppano calunnie, non avendo la capacità di opporre e di contrapporre un, loro pensiero al nostro, e che il sottoscritto e questo giornale ignorano perchè riusciamo, io e CasertaC’è,  a rimaner composti di fronte a chi esprime se stesso la propria funzione nuotando in un mare di ignoranza, la quale, si sa, è problema che si rappresenta come una battaglia persa già in partenza.

Invece, Mirra ha prodotto un post dietro l’altro senza mai essere contestato, senza mai ascoltare, senza mai dover fare i conti con un controcanto. E siccome si tratta di una persona rispettabile, educata, con buone doti umane ma che non ha un cervello straordinariamente frizzante, ha costruito una sorta di realtà che lui considera reale ma che al contrario è virtuale. Il discrimine in questi casi, tra un cervello frizzante ed uno ordinario è costituito dal fattore-Consapevolezza che ti permette, al di là di ciò che può indurti a fare e a dire la ragion politica, di avere sempre il controllo delle tue azioni e delle tue parole sapendo, grazie alla consapevolezza quale concetto sia espresso per comodità politica e quale invece sia frutto di una realtà dimostrabile, tangibile e dunque di valenza superiore rispetto alla robetta che si dice o si fa per quella che i diplomatici definiscono realpolitik.

Per questi motivi il sindaco Antonio Mirra è realmente convinto che Santa Maria Capua Vetere abbia cambiato faccia incrociando il percorso della civiltà, dell’idillio. Il delta della consapevolezza gli consentirebbe di mettere nel conto anche i tre o quattro feriti gravi da accoltellamento, dazio pesante che la città ha pagato alla totale assenza di presidio e di una seria politica di prevenzione esponendo lo spettacolo della barbarie, della violenza e del sangue nel luogo più importante, più simbolico della città: l’area dell’Anfiteatro. Barbarie e stupidità che umilia la storia della città e di quei gladiatori che si guardavano in faccia e si rispettavano profondamente anche se erano costretti ad ammazzarsi tra di loro per compiacere le folle, le tifoserie del tempo.

Da 2mila anni a questa parte la situazione in zona Anfiteatro è peggiorata. Dentro  e dietro a quelle coltellate  c’è una “questione culturale” che l’amministrazione comunale di Antonio Mirra avrebbe avuto il dovere di affrontare, se effettivamente, come scrive ad ogni piè sospinto il primo cittadino lui è lo storico innovatore, l’apostolo del cambiamento.

La realtà è un’altra. La situazione dell’ordine pubblico è nettamente peggiorata manco a dirlo proprio a partire dall’anno 2017 quando, tra squilli di tromba e proclami roboanti, Antonio Mirra e la “sua amministrazione fecero partire il cosiddetto e, stavolta c‘azzecca proprio, il sedicente “Progetto movida”.

Ora, se questa roba era finalizzata a condire l’intrattenimento serale e notturno del fine settimana di un significativo numero di reati compiuti contro la persona, allora possiamo dire che il progetto movida è stato un grande successo. D’altronde, nel concorso più illegale che la storia dei comuni d’Italia ricordi, cioè quello dell’assunzione dei nuovi vigili urbani, c’erano dentro le intenzione dell’amministrazione per l’attuazione delle politiche della sicurezza. E infatti, li si è vista tutta la tempra della classe dirigente di questo comune.  Si è vista attraverso le modalità, a dir poco scandalose (ci accingiamo al riguardo, a ripubblicare tutte le audio registrazioni in cui quelli della commissione dicono di tutto e di più) grazie alle  quali sono stati assunti quei vigili urbani che avrebbero dovuto garantire una copertura del territorio in funzione di una legalità che è esattamente il concetto di antitesi quand’anche impunito, emerso dal modo con cui quel concorso è stato realizzato.

Dunque, nessun colpo di sole subito dal sindaco Mirra. Semplicemente, questo post è l’ennesima dimostrazione del declino di una città che non discute più su nulla e in cui il pensiero di chi comanda si afferma non in quanto si tratti di un pensiero forte, ragionevole, interessante, difficilmente confutabile, ma solamente perchè si tratta, per l’appunto, del pensiero di chi comanda.

QUI SOTTO IL POST PUBBLICATO STAMATTINA DAL SINDACO ANTONIO MIRRA