SANGUE & CAMORRA. Arrestato il BOSS Fragnoli dopo le parole dei pentiti sull’omicidio dello spacciatore al bar
2 Aprile 2024 - 11:14
MONDRAGONE – I Carabinieri del Reparto Territoriale di Mondragone, all’esito di una attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia – hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari coercitive emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, che ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti di un soggetto ritenuto gravemente indiziato dei reati di cui agli artt. 110, 575, 577 n 3 e
4, 416 bis co 1° c.p.
Si tratta di Giacomo Fragnoli, finito in manette questa mattina, all’alba, e ritenuto il capo dell’omonimo clan mondragonese.
Il provvedimento scaturisce dagli esiti delle indagini svolte successivamente ad un efferato omicidio occorso in Mondragone e che vedeva come vittima Giuseppe Mancone, detto Rambo, freddato con vari colpi d’arma da fuoco all’esterno del bar Roxy nella notte tra il 13 e il 14 agosto del 2003. Per tale delitto, già in precedenza l’immediata attività d’indagine all’epoca condotta, conduceva all’individuazione e successiva applicazione di misura cautelare nei confronti degli esecutori materiali.
Successivamente, le indagini venivano riaperte a seguito delle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia le quali facevano emergere il movente dell’azione criminale che sarebbe maturato nell’ambito delle dinamiche criminali mondragonesi.
Nello specifico, l’omicidio sarebbe stato ordinato dall’allora reggente dell’organizzazione camorristica “FRAGNOLI-LA TORRE”, in quanto la vittima si era rifiutato di pagare un cospicuo rateo mensile sull’attività di spaccio di stupefacenti dalla stessa gestita.
L’omicidio veniva organizzato e pianificato da esponenti del clan operante in Mondragone, il quale per la materiale esecuzione ottenevano la collaborazione di appartenenti al Clan “BIRRA” di Ercolano con il quale vigeva un rapporto di alleanza.
Il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari di essa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.