SCUOLE CASERTANE (e non solo) off limits per i bambini autistici. In tanti non torneranno in classe, genitori disperati

17 Settembre 2020 - 13:00

CASERTA (M.C.V.) – Il rientro a scuola, che in Campania è previsto per il prossimo giovedì 24 settembre, si sta evidentemente configurando come uno dei più problematici di sempre.

Quel che saranno le probabilissime difficoltà che studenti, insegnanti e personale scolastico collaterale si troveranno a fronteggiare è oggetto di discussione ormai da mesi, soprattutto alla luce dell’esperienza che, dallo scorso lunedì, stanno vivendo gli omologhi studenti e insegnanti delle regioni d’Italia che hanno già riaperto le scuole il 14 settembre.

Esiste, tuttavia, una fetta di studenti che sembra nessuno stia prendendo nella giusta considerazione: i bambini autistici.

Come sarà il loro rientro a scuola? Prima di questo interrogativo, in realtà, bisogna capire se

e a quali condizioni gli studenti autistici potranno rientrare, innanzitutto.

Alcuni istituti scolastici casertani, hanno (loro malgrado, su questo non ci piove, ma comunque colpevolmente) comunicato ai genitori dei bambini autistici che gli questi non potranno, almeno inizialmente, frequentare o che non potranno essere seguiti dagli operatori del metodo Aba che li affiancano in uno specifico percorso educativo, il quale si articola, nella maggior parte dei casi, per metà a casa e per metà a scuola.

Altri dirigenti scolastici, invece, hanno fatto sapere ai centri che somministrano il metodo Aba di non essere in grado di comunicargli in che modo, con quali tempi e in quale luogo fisico, potranno svolgere le attività da eseguirsi con i bambini durante l’orario scolastico.

Quel che è certo è che, per poter entrare a scuola ed esercitare l’indispensabile assistenza ai bambini autistici, i terapisti dovranno autonomamente dotarsi dei risultati certificati di tampone o test sierologico – non è ancora chiaro quale dei due esami sarà richiesto – eseguito a loro spese.

L’Asl non ha ancora fornito risposte in merito, dunque i centri di assistenza, le scuole e soprattutto i genitori brancolano nel buio più pesto.

Quel che più preoccupa è che, nel caso dei bambini autistici, ogni disposizione anti-Covid su mascherine, mantenimento della distanza e così via incontrano la difficoltà patente di una difficile gestione dei cosiddetti “comportamenti problema” tipici dell’autismo, per affrontare i quali, per esempio, non esiste distanziamento che tenga.

Pare, inoltre, che molti istituti scolastici, nella distribuzione degli spazi scolastici, non abbiano tenuto conto delle esigenze dei bambini autistici – della cui presenza avevano già contezza – e dei loro assistenti.

Gruppi di genitori di tutta la Campania, già esasperati per la mancanza totale di risposte, ha inscenato accese proteste davanti a diverse sedi Asl e di provveditorati scolastici.