SETTEMBRE AL BORGO. E anche quest’anno vince Aragosa. 124 mila euro alla “solita” Black Tarantella, con la solita farsa dell’indagine esplorativa in cui, su 4 imprese, è arrivata, manco a dirlo, una sola offerta

8 Settembre 2022 - 13:30

Come già sanno i nostri lettori e come ribadiamo nel corpo di questo articolo, il signor Andrea Aragosa è ufficialmente il manager-procuratore di Enzo Avitabile che il suo entusiasta ammiratore, assessore Emiliano Casale, mister mille voti di preferenza, ha voluto di nuovo far nominare direttore artistico. La società a cui un desolato 😬😬😬 Biondi ha dovuto affidare direttamente l’incarico di allestire il cartellone con artisti pescati dalla propria scuderia, è stata, (ari)manco a dirlo, fondata da Andrea Aragosa e amministrata, nella veste di legale rappresentate, dal signor Mario Aragosa che non è un parente lontano o un semplice omonimo ma è il fratello del manager del direttore artistico. Amen. IN CALCE ALL’ARTICOLO, LA DAETERMINA-CAPOLAVORO DELLO CHEF DEGLI ORRORI, INGEGNERE (SOSPESO DALL’ALBO) FRANCESCO BIONDI

CASERTA (Gianluigi Guarino e Luigi Vincenzo Repola) – Esperti di musica, quindi non esattamente chi vi scrive questo articolo, rispetto agli anni precedenti hanno lamentato una certa carenza della qualità del palinsesto di Settembre Al Borgo 2022, l’evento annuale organizzato dal comune di Caserta a Casertavecchia, quest’anno possibile attraverso un finanziamento da 200 mila euro della regione Campania.

Se è diminuita la qualità, che è sempre materia opinabile, e se sono diminuti anche i prezzi, i cachet pagati, e questa non è materia opinabile, degli artisti impegnati nell’antica contrada collinare di Caserta non possiamo dirlo certo noi, che non siamo critici teatrali, ma che però almeno parzialmente, possiamo partecipare all’analisi dei costi, in quanto siamo perfettamente in grado, qualora lo ritenessimo necessario, di conoscere il prezzo, mediamente praticato, da ognuno degli artisti o dei gruppi di artisti, presenti nel cartellone di questo Settembre al Borgo. Un’altra cosa che sicuramente possiamo dire, un’altra cosa su cui sicuramente possiamo misurarci in base alle nostre ormai datate e collaudatissime conoscenze storiche, riguarda l’ulteriore ed evidente scadimento delle attività amministrative che hanno portato alla definizione degli incarichi e delle società fornitrici di servizi.

E per il terzo anno consecutivo torniamo a parlarvi della Black Tarantella degli Aragosa.

Correva l’anno 2019 quando CasertaCe, tramite la penna del direttore Gianluigi Guarino, e l’impresario Andrea Aragosa, amico e in rapporti economici con il direttore artistico della kermesse, Enzo Avitabile, portarono avanti un interessante confronto epistolare sulla gestione dell’evento, nelle mani della società Black Tarantella (LEGGI QUI

).

Anche quest’anno il comune di Caserta ha scelto la società di Aragosa, anche se, per dirla tutta e per dirla in maniera precisa, il legale rappresentante della società organizzatrice, non è Andrea Aragosa, bensì il fratello Mario Aragosa.

Andrea Aragosa si lamentò che questo giornale aveva definito come “sua” la società Black Tarantella. Un rilievo, una contestazione che al di là del rispetto che si deve ad ogni espressione del pensiero umano, risultava largamente infondata, in quanto, come si apprende, peraltro, dal sito di Black Tarantella, questa è rappresentata da Mario, il fratello, ma si tratta di una società fondata da Andrea Aragosa, con la rappresentanza legale attribuita non ad un estraneo, ad una persona complicatamente riconducibile al citato Andrea Aragosa, ma dal fratello che attesta una riconducibilità difficilmente confutabile.

Dunque, Enzo Avitabile, noto cantante partenopeo e da qualche anno direttore artistico di Settembre al Borgo, il suo manager-procuratore Andrea Aragosa e la società che si occuperà di ingaggiare gli artisti che si sono esibiti dal primo al 4 settembre, cioè nei 4 giorni della striminzita rassegna che comunque è costata 200mila euro, in pratica 50mila euro al giorno, che con questi soldi si poteva riesumare e far tornare in vita John Lennon per una reunion storica e intersiderale dei Beatles. Dunque, Enzo Avitabile direttore artistico grazie ad un atto amministrativo del comune di Caserta; Andrea Aragosa, manager e procuratore di Avitabile, cioè del direttore artistico, e infine Back Tarantella che si aggiudica ancora una volta una gara-macchietta a cui partecipa in totale solitudine.

Poi, ci dicono che noi esageriamo quando inseriamo frequentemente la categoria metaforica del ricottificio in servizio permanente ed effettivo. Ma scusate, fermo restando il rispetto che si deve alle qualità artistiche di Enzo Avitabile e alle qualità imprenditoriali di Andrea e Mario Aragosa, se non è ricotta questa, diteci voi a quale altro latticino possiamo associare una roba di questo genere, pagata con soldi pubblici e diciamocela tutta assessore al ramo Emiliano Casale, che lei ha gestito in maniera iper-clientelare in questi anni e come vedremo anche nel corso di questa edizione nei prossimi giorni e poi non stiamo qui a fare le analisi su certe esplosioni elettorali, visto che con i soldi pubblici sono tutti buoni a farsi molti amici.

Andiamo a vedere però come il comune di Caserta ha affidato questo servizio alla società della famiglia Aragosa.

Riannodiamo il nastro degli eventi: a suo tempo, riteniamo qualche mese fa, il comune di Caserta lancia la “solita” indagine esplorativa allo scopo di verificare se ci siano altre imprese specializzate disponibili a formulare un’offerta in concorrenza a quella già “in forno” di Black Tarantella.

Oltre a questa, sono dunque contattate esplorativamente altre tre aziende, tra le quali c’è la Promomusic di Tonino Palmieri, società che proprio nel 2019 aveva lavorato insieme ad Avitabile e Aragosa per quell’edizione di Settembre Al Borgo e che evidentemente dopo un periodo un pò tempestoso deve aver recuperato un buon rapporto sia con Avitabile che con i fratelli Aragosa. Non proprio l’esempio di una concorrenza agguerrita, potremmo dire così.

Delle quattro imprese contattate dal comune di Caserta, secondo quello che scrive il dirigente Francesco Biondi, risponde solo la Black Tarantella che, quindi, si trova a aver in mano il servizio per l’esecuzione degli spettacoli di Settembre Al Borgo al prezzo che ha deciso in partenza.

Non essendoci concorrenza, non c’è nessun ribasso. In effetti, formalmente, l’indagine esplorativa effettuata dal comune di Caserta, fallisce e questo consente a mister Franco Biondi di tirare fuori dal taschino quello che probabilmente aveva già in testa, cioè il numerino delle norme guida degli appalti pubblici, nello specifico l’articolo 63 comma 2, lettere a e b del Codice degli Appalti, contenuto nel decreto legislativo numero 50 del 2016, che recita: “Nel caso di appalti pubblici di lavori, forniture e servizi, la procedura negoziata senza previa pubblicazione può essere utilizzata: qualora non sia stata presentata alcuna offerta o alcuna offerta appropriata ne alcuna domanda di partecipazione o alcuna domanda appropriata, in esito all’esperimento di una procedura aperta o ristretta, purchè le condizioni iniziali dell’appalto no siano sostanzialmente modificate”

Questo per quanto riguarda la lettera a. Ma siccome Biondi è un artista a creare cortine fumogene che danno l’idea di aver messo cammino procedure ineccepibili, ci inserisce anche un pò della lettera b dello stesso comma 2 dell’articolo 63: “(…) quando i lavori, le forniture o i servizi possono essere forniti unicamente da un determinato operatore economico per una delle seguenti ragioni”.

Di queste “seguenti ragioni“, è opportuno citarne una: “1. lo scopo dell’appalto consiste nell’acquisizione o creazione di un’opera d’arte o di una rappresentazione artistica unica”.

E ancora: “(..) Le eccezioni di cui ai punti 2 e 3 si applicano solo quando non esistono altri operatori economici soluzioni alternative ragionevoli e l’assenza di concorrenza non è il risultato di una limitazione artificiale dei parametri dell’appalto.”

Il codice non dovrebbe limitarsi a citare come eccezione la modalità di un appalto, costruito in una certa maniera in modo da escludere la possibilità di partecipazione di concorrenti scomodi per l’impresa “simpatica” a chi gestisce l’ambaradan. Dovrebbe aggiungere altro e dovrebbe occuparsi il legislatore delle modalità attraverso cui il dirigente svolge questa sua indagine esplorativa, finalizzata a mettere sul tavolo diverse proposte artistiche ed economiche.

Perchè troppo spesso succede che, in un numero ics di imprese invitate, sia solo una a rispondere.

Comunque, lo specialista Franco Biondi, applica l’articolo 63, comma 2, lettere a e b e dunque affida, a conclusione di una procedura negoziata in quanto non è stata presentata alcuna offerta appropriata. Ovviamente, siccome una roba del genere avrebbe potuto chiaramente suscitare sospetti, Biondi ha puntellato ulteriormente la sua scelta di applicazione della procedura negoziata. E per renderla ineluttabile ha applicato anche la lettera b, fornendo una qualificazione ben precisa all’attività oggetto della sua procedura, quale momento di espressione artistica in cui l’affidamento con procedura negoziata, leggi diretto, di un appalto, in questo caso la kermesse Settembre al Borgo, ad un solo operatore economico, diventa quasi un atto dovuto.

Poi c’è un’eccezione finale del comma 2 lettera b di cui abbiamo appena parlato e che comunque ricostituisce l’elemento della concorrenza quale linea guida, struttura portante di una procedura di affidamento, anche quando questa riguarda opere d’arte e affini.

Quindi, Biondi ci dice che lui ha fatto questo affidamento diretto a Black Tarantella perchè non poteva fare diversamente, perchè Settembre al Borgo è opera artistica e perchè si sono create le condizioni anche di tipo economico che non hanno costituito un quadro realmente opzionale tra diverse offerte concorrenziali tra di loro.

Ma scusate, questo Biondi non è sempre quel Biondi che firma centinaia e centinaia di affidamenti diretti nel settore dell’edilizia, delle attività imprenditoriali che con l’arte non c’entrano nulla? Insomma se la sarebbe anche potuto anche risparmiare questo richiamo alla lettera b del comma 2 dell’articolo 63.