Sgominata banda specializzata nei “cavalli di ritorno”: 4 ordinanze. Estorti più di 100mila euro
5 Settembre 2025 - 15:01

Si riferivano ai veicoli asportati chiamandoli “partita di bufale”, “la legna” o “pastino di mele”
SANTA MARIA CAPUA VETERE/CANCELLO ARNONE/CASAL DI PRINCIPE – Nella mattinata odierna, nei comuni di Santa Maria Capua Vetere, Casal di Principe,
Sparanise e Cancello ed Arnone, i Carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua
Vetere hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari (1 in carcere,
1 arresti domiciliari e 2 obblighi di presentazione alla P.G.), emessa dal G.I.P. del
Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della Procura della Repubblica,
nei confronti di 4 indagati, tre dei quali ritenuti responsabili di associazione per delinquere
dedita alla commissione di furti ed estorsioni in danno di titolari di aziende agricole, mentre
uno di loro avrebbe agito in concorso.
Il provvedimento cautelare costituisce l’esito di un’articolata attività investigativa,
coordinata da quest’Ufficio e condotta dalla Stazione Carabinieri di Grazzanise con il
supporto dei Militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Santa Maria
Capua Vetere, da maggio a ottobre 2024, che, anche attraverso attività tecnica e analisi di
immagini estratte dai sistemi di videosorveglianza, ha consentito di identificare gli autori
di 11 furti di veicoli agricoli, commessi in più comuni della provincia di Caserta e di
scoprire 14 eventi estorsivi, tentati e/o consumate, posti in essere mediante il metodo del
c.d. “cavallo di ritorno” con richieste di denaro variabili dai 4.000 ai 10.000 euro, per un
totale estorto di circa 100.000 euro.
Le investigazioni hanno altresì consentito localizzare l’azienda dismessa dove venivano
occultati i veicoli rubati e di ricostruire il modus operandi utilizzato dagli indagati, i quali,
ricorrendo ad un linguaggio criptico e convenzionale, si riferivano ai veicoli asportati
chiamandoli “partita di bufale”, “la legna” o “pastino di mele”.
Si precisa che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari, che gli odierni
indagati sono da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva e che la misura cautelare
stata adottata senza il contraddittorio che avverrà innanzi al Giudice terzo che potrà anche
valutare