CASERTA. Carmine Sorbo, che certo indigente non è diventato con il comune, chiede un rimborso di 10 mila euro. Ma quelli del dissesto dicono “No”

3 Dicembre 2020 - 17:17

CASERTA (g.g.) – Noi non garantiamo niente, causa mole di impegni, perché una bega da 10 mila euro e passa che vede coinvolto il dirigente Carmine Sorbo, colui che, nonostante gravato fosse gravato da un’ordinanza giudiziaria che gli impediva di entrare nelle stanze del comune di Caserta dopo essere stato sospeso dalla sua funzione, in pratica infischiandosene del provvedimento dell’autorità giudiziaria, non è che cambi alla città capoluogo o a noi che sulla figura di Carmine Sorbo abbiamo costruito una valutazione, dopo aver scritto centinaia di articoli, basata su solide convinzioni. Quini, solo se avremo comodo tempo a disposizione, magari ci metteremo a leggere la sentenza

della corte dei Conti per effetto della quale il Sorbo (che giustamente di quattrini al comune ne ha guadagnati) chiede il rimborso di 10 mila euro.

Tra le altre cose, come sempre, dalla delibera dell’Organismo straordinario di Liquidazione del comune di Caserta, cioè il gruppo di lavoro che gestisce il secondo dissesto del capoluogo, non si capisce bene, al di là del diniego opposto all’istanza di Sorbo, a quale provvedimento della magistratura contabile ci si riferisca veramente. Viene citata infatti la sentenza numero 473 del 2018. L’unico provvedimento che abbiamo trovato, relativo a vicende legate a Sorbo e anche l’altro dirigente Alfredo Messore (in tempi lontani rispetto all’amministrazione Marino), riguarda una richiesta di 800 mila euro pro quota fatta dalla minoranza consiliare dell’epoca nei confronti dei due dirigenti. Il problema è che il soggetto c’è, Sorbo, il numero di sentenza è lo stesso, 473, ma cambia l’anno, poiché sui documenti del tribunale economico c’è effigiata la data 2016.