Spaccio internazionale di droga, 12 CONDANNE e 10 ASSOLUZIONI. TUTTI I NOMI

8 Febbraio 2019 - 19:00

CASERTA – Droga dall’Albania, dall’Olanda, dalla Turchia arrivata nelle piazze di spaccio del casertano e del napoletano. 22 persone, con quest’accusa sono state ritenute parte di un’organizzazione criminale dedita allo spaccio internazionale di stupefacenti. 12 condannati e 10 assolti.

Ecco i nomi e le pene: 6 anni ed 8 mesi a Luan Cika, 38 anni albanese; 6 anni ed 8 mesi per Luigi De Bernardo, 40 anni di Mugnano; 6 anni e 8 mesi per Castrese De Sica, 59 anni di Casandrino; 6 anni per Olimpia Esposito, 32 anni di Casandrino; 6 anni a Maria Frascogna, 57 anni di Casandrino; 6 anni per Luisa Iannelli, 42 anni di Teverola; sei mesi per Assunta Luongo, 37 anni di Casandrino; 13 anni e 4 mesi per Giuseppe Massa, 49 anni di Casandrino; 6 anni ed 8 mesi per Massimiliano Raiano, 40 anni originario di Aversa e residente a Casandrino; 14 anni per Raffaele Saviano, 43 anni di Casandrino; 7 anni e 4 mesi per Giuseppe

Sirignano, 42 anni originario di Maddaloni e residente ad Acerra; 13 anni e 4 mesi per Michele Villano, 41 anni di Lusciano. Assolti, invece, Luciano D’Ignazio, 40 anni di San Marcellino; Luciano Flagiello, 54 anni di Napoli; Franca Frascogna, 55 anni di Casandrino; Raffaella Frascogna, 30 anni di Casandrino; Luisa Mottola, 43 anni di Lusciano; Everton Ndreraj, 28 anni albanese; Emilio Sala, 47 anni di Frattamaggiore (difeso dall’avvocato Giovanni Cantelli); Pasquale Silvestre, 30 anni di Casandrino; Salvatore Vassallo, 49 anni di Napoli; Mariarosaria Zito, 29 anni di Acerra. Nel collegio difensivo sono stati impegnati, oltre a Cantelli, gli avvocati Vittorio GiaquintoCarmela MaistoGabriele PiattoElisabetta MontanoPatrizio Della Volpe Stefano Vaiano.

L’indagine era partita nel 2016 ed aveva fatto luce su una rete di spaccio operante tra Marcianise, Portico di Caserta, Capodrise e Macerata Campania. Dai successivi accertamenti era poi emerso che nella zona tra Casandrino, Grumo Nevano, Melito ed Acerra era operante una rete collaudata di trafficanti che collaboravano stabilmente tra loro per importare l’eroina dall’estero.

Un vero e proprio cartello di grossisti che si accordavano per mettere insieme i capitali necessari a fare acquisti cumulativi per poi dividere le quantità da distribuire sul territorio per mezzo delle proprie squadre di spacciatori al dettaglio.