SPARANISE ALLE ELEZIONI. Zannini, Magliocca, i Giaccio e la famiglia di camorra dei Papa già schierati: Fabrizio De Pasquale ottimo colonnello, ma da non votare assolutamente alle elezioni

6 Novembre 2024 - 17:18

In questi giorni di campagna elettorale, certe affiliazioni sono apparse già evidenti. E siccome noi ricordiamo bene cosa fosse stato scritto nel decreto di scioglimento, che facciamo? Ci giriamo dall’altra parte? Siccome non è uso, né costume di questo giornale, diciamo la nostra (come sempre)

SPARANISE (g.g.) – Non neghiamo di nutrire delle significative perplessità sul candidato sindaco al comune di Sparanise, Fabrizio De Pasquale, colonnello dell’esercito italiano. Niente di personale, anzi, massimo rispetto per la funzione che ricopre nei ranghi militari.

Ma se De Pasquale può essere, fino a prova contraria, un buon, ottimo ufficiale dell’esercito, è (ed usiamo il tempo indicativo in scienza e coscienza) un pessimo candidato sindaco per Sparanise.

Prima di tutto perché la sua candidatura è venuta fuori dalla combinazione degli ingegni, i cui contenuti stiamo verificando in queste ultime settimane anche grazie al lavoro dell magistratura, del consigliere regionale Giovanni Zannini e il presidente della provincia Giorgio Magliocca, dimissionario ma ancora in carica, perché, diciamocela tutta, hanno rotto le scatole quelli che affermano il contrario, dimostrando di non conoscere l’articolo 153 del Tuel, il quale sancisce che le dimissioni di un sindaco o di un presidente della provincia sono E-S-E-C-U-T-I-V-E un minuto la scadenza del 20esimo giorno dalla loro presentazione al protocollo dell’ente.

E non esiste nemmeno il concetto dell’ordinaria amministrazione, di cui l’articolo del Tuel non fa alcuna menzione. In pratica, se vuole, violando naturalmente ogni principio etico, ma allo stesso tempo smascherando un istituto dell’ordinamento italiano ridicolo e unico al mondo nel suo genere, un sindaco e un presidente della provincia possono continuare a svolgere le loro funzioni fino alla scadenza dei venti giorni.

Siccome il colonnello De Pasquale salta fuori dal cappello di Giancarlo L’Arco, una volta presidente dell’assemblea del Consorzio Idrico, per volere esclusivo di Mimì Zinzi, poi, successivamente, passato armi e bagagli sul carro di Clemente Mastella e infine su quello di Attila Zannini, con cui ha concordato, insieme a Magliocca, il nome del colonnello, nessuno ci può rimproverare nel momento in cui, per coerenza alla nostra linea editoriale che portiamo da anni e anni, riteniamo pessima la scelta di De Pasquale.

Se poi, come vedete dalla foto che pubblichiamo, vicino a lui si vedono personaggi che a suo tempo abbiamo incrociato con spirito laico, salvo poi doverci ricredere, come successo nel caso di Gennaro Giaccio, che costruì una denuncia nei confronti dell’allora sindaco Salvatore Martiello basata sul nulla o quasi nulla, tanto che questi fu assolto su richiesta onesta intellettualmente della procura, la quale pesò il contributo – si fa per dire – di Giaccio, ci si può, secondo i nostri lettori sparanisani, tacciare di partigianeria se guardiamo con sgomento l’eventuale elezione a sindaco del De Pasquale?

Vogliamo continuare? L’avvocato Ignazio Maiorano è un professionista ineccepibile. Ottimo legale e tale resta anche nel momento in cui qualcuno storce il muso nell’evidenziare il fatto che il figlio Ciro, anche lui noto avvocato, ha portato all’altare la figlia di Teresa Papa, sorella del superboss Giuseppe Papa, Peppe per gli amici.

Qui il discorso è politico. L’avvocato Ignazio Maiorano sta partecipando agli eventi di De Pasquale. Ci sembra una cosa piuttosto difficile che la posizione del padre non rappresenti quella del figlio.

Ergo, la famiglia Papa, che non noi di CasertaCe, ma l’autorevolissima firma nientepopodimeno che del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, considera ancora oggi, così come messo nero su bianco nel decreto di scioglimento che non a caso si definisce “scioglimento per infiltrazione camorristica”, operante e al centro di tanti affari economici di Sparanise connessi all’attività amministrativa (altrimenti che cavolo di infiltrazione è), si è schierata dalla parte di De Pasquale.

E allora rappresenta un atto di parzialità giornalistica, un comportamento riprovevole, oppure è una presa di posizione quella di CasertaCe in cui afferma che se fosse chiamato – in linea puramente teorica – da un suo lettore di Sparanise per ricevere un consiglio su come votare il 17 e il 18 novembre prossimo, noi non gli diremmo di votare per il candidato sindaco Nicola Cerullo, ma gli diremmo: “vota l’altro”, chiunque esso sia, l’importante è che si dichiari alternativo, non tanto a De Pasquale, ma a tutto il sistema che sta attorno a lui, che si può definire in qualsiasi modo, eccetto che in uno. Non si tratta di un sistema politico, ma di altro genere.

Quello che avevamo da dire e da scrivere l’abbiamo detto e scritto.