SPOSO-PUSHER. Invitati casertani al matrimonio sotto accusa: “i soldi delle buste copertura per la droga”

9 Ottobre 2025 - 17:45

La procuratrice punta il dito contro una dichiarazione da 18 degli invitati

CASERTA – Dalle feste di nozze all’aula di un tribunale. Finiscono sotto processo 18 persone – tra amici, parenti e testimoni – che sette anni fa parteciparono al matrimonio di Pasquale I.. L’accusa, mossa dalla procura di Roma, e che in queste ore ha visto iniziare il processo nella capitale, è di favoreggiamento: avrebbero fornito dichiarazioni false per aiutare lo sposo a giustificare l’origine di circa 10.000 euro in contanti, che secondo gli investigatori provenivano invece da spaccio di sostanze stupefacenti.

La vicenda giudiziaria ha origine da un blitz delle forze dell’ordine avvenuto alcuni mesi dopo il matrimonio, nel 2018, in una casa a Palestrina. Durante la perquisizione, furono rinvenuti stupefacenti, materiale per il confezionamento e una somma di denaro nascosta, sottovuoto, dietro un’intercapedine.

Pasquale I., già noto alle forze dell’ordine per precedenti legati alla droga, sostenne che i soldi sequestrati fossero i regali in busta ricevuti per le nozze. A supporto di questa tesi, produsse 18 dichiarazioni firmate dagli invitati, che attestavano di aver versato somme variabili tra i 300 e i 3.000 euro.

La sostituta procuratrice Silvia Sereni, tuttavia, ha contestato questa ricostruzione, ritenendo le dichiarazioni un “falso di comodo” finalizzato ad aiutare Pasquale I. a sottrarre il denaro alla confisca, mascherando i profitti dello spaccio.

Gli indagati provengono principalmente da Roma e dalla provincia di Caserta. Dalle nostre zone provengono D.P. (Maddaloni), F.D.A. (Carinola), R.B. (Santa Maria Capua Vetere), P.M. (Caserta), A.O (Maddaloni) e G.V.(San Tammaro).

Il collegio difensivo è composto da avvocati di Roma e Santa Maria Capua Vetere. Tra i patrocinatori della capitale spiccano gli avvocati Fabiola De Fabiani, che assiste tre imputati, ed Emanuele Antonini, legale di quattro indagati. Dallo studio di Santa Maria Capua Vetere operano invece gli avvocati Davide Farina, Ferdinando Letizia e Giuseppe Sparaco. Completano il quadro difensivo gli avvocati del foro sammaritano Luigi Maria Arzillo e Daniele Pasquariello.

Per tutti l’accusa è di aver sottoscritto, in concorso o singolarmente, dichiarazioni mendaci sulle somme donate, commettendo il reato di cui all’articolo 379 del codice penale (favoreggiamento attraverso la dichiarazione mendace). I difensori degli imputati respingono con fermezza le accuse, sostenendo la veridicità delle dichiarazioni e affermando che i loro assistiti erano “solo invitati” al matrimonio.