MARCIANISE. Ops! Il profeta della legalità si è distratto. Il figlio di Biagino Tartaglione capo ufficio tributi. Il papà fa le pratica e l’erede le valuta e le dirime
13 Dicembre 2018 - 18:55
Che dire: in verità non diremmo proprio niente perché ci siamo anche un po’ stufati di ribadire concetti che poi non attecchiscono nel tessuto civile delle genti di questa provincia. però, ci tocca informare i nostri lettori che nella città del grande profeta della legalità, nel sedicente rivoluzionario Antonello Velardi si facciano concorsi veloci ed efficaci.
Guardate, non vogliamo accanirci contro Biagio Tartaglione, Biagino per gli amici, il commercialista dal colorito rubizzo che visse una stagione importante nella politica locale quando fu assessore nella giunta del sindaco De Angelis.
Biagino Tartaglione non è il primo e non sarà l’ultimo ad ottenere una sistemazione per suo figlio, che sarà anche un ottimo professionista, ma che ben difficilmente, in un contesto in cui, per dirla alla Zalone: “Studiare non conta un cazzo” e dove la meritocrazia è utilizzata come parametro per fare il contrario, sarebbe diventato, com’è diventato oggi, capo ufficio tributi nel comune di Marcianise se dietro di lui non ci fosse stato il padre e il socio del padre. Gente con i voti che magari si saranno guadagnati lavorando bene ma che certo, in un contesto di normale civiltà, non potrebbero usare come strumento di promozione delle carriere dei propri congiunti.
Si chiama Angelo tartaglione, ha partecipato ad un concorso insieme a due comparse di cui non ricordiamo il nome…ah sì invece: Luigi Ventre e Rosa Razzano, e ha vinto a mani basse, naturalmente.
Al grande cultore della legalità rivelata poniamo una domandina: scusi sindaco, ma lei sa che lo studio di Biagino Tartaglione è uno dei più importanti della città di Marcianise? Lo sa che, per questo motivo, gli sono affidate pratiche inerenti a contenziosi tra contribuenti e comune? Per cui, adesso, abbiamo il padre che dà consigli professionali ai suoi clienti, rispetto a una vicenda dibattuta sulla Tasi, sull’Imu, sulla Tari, sulla Tosap e il figliolo che dirime.
Ovviamente nel nome della legalità.