Tira brutta aria in Soprintendenza: altre inchieste giudiziarie in vista su piani di sicurezza, preti e…

2 Maggio 2018 - 10:43

CASERTA (g.g.) – I guai per la soprintendenza non sono ancora terminati. Oltre alle inchieste giudiziarie, che hanno già portato a dei provvedimenti da parte delle autorità a danno di dipendenti e fornitori d’opera, sono due i filoni che interessano, in quest’ultimo periodo che è obbligato all’esercizio dell’azione penale. Noi oggi ve l’introduciamo solo perché poi nei prossimi giorni li approfondiremo.

Primo punto: per le manifestazioni per le quali la soprintendenza deve fornire il suo placet, al di là di quello dell’ente museo (a proposito Felicori, non faccia il furbetto con la storia del Bar Serao, appuntamento anche per lei nei prossimi giorni), dicevamo, occorre un piano di sicurezza. Va ricostruita la storia degli ultimi 20 anni: chi e come si facevano i piani di sicurezza una volta, chi li fa oggi e come li fa.

A quanto pare, coloro che utilizzano gli spazi dopo aver chiesto il placet, si vanno a rivolgere a delle imprese private. Cointeressenze tra qualche elemento della sovrintendenza e queste imprese private, vedremo.

Secondo punto: i soldini che il Governo, attraverso il Mibact, manda alle chiese per la tenuta del loro patrimonio storico-artistico, sono sempre di meno. Anche in questo caso la soprintendenza di Caserta, che del Ministero è braccio operativo, deve rilasciare dei placet. Per far questo ragiona direttamente con i sacerdoti, i quali, com’è noto non hanno l’obbligo di fare gare di appalto e scelgono più o meno liberamente professionisti e maestranze.  Non sarebbe uno scandalo se qualcuno di loro chiedesse lumi ai funzionari della soprintendenza per questa scelta. Invece, lo diventerebbe nel momento in cui questa operazione fosse realizzata contestualmente alla concessione del placet.

Due anni fa dedicammo un bel po’ di puntate a tante cosine importanti, relative ai vincoli soprattutto nell’area di Aversa e dintorni. Oggi, sembra che si siano aperti altri filoni di grande interesse giornalistico.