Tre anni di reclusione per la falsa dottoressa di CASTEL VOLTURNO

9 Marzo 2019 - 18:47

CASTEL VOLTURNO –  Tre anni di reclusione: questa la condanna per la 43enne Maria Vitolo di Castel Volturno.

All’esito delle articolate indagini e dei capillari accertamenti economico-patrimoniali e bancari, in pochi mesi gli investigatori della Guardia di Finanza erano riusciti ad accertare come, nel corso del 2017, la donna fosse riuscita ad iscriversi all’Albo dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Avellino, producendo documentazione contraffatta, allo scopo di indurre in errore la Commissione dell’Ordine professionale che, nelle more, aveva emesso il tesserino d’iscrizione, tuttavia mai ricevuto dalla donna proprio grazie al tempestivo sequestro operato dai finanzieri.

L’articolata attività info-investigativa aveva, inoltre, consentito di documentare che, tra il novembre del 2016 ed il maggio del 2017, la Vitolo era riuscita ad iscriversi ad un’associazione medica privata di Napoli ed a svolgere la professione medica presso una casa di cura convenzionata con il S.S.N., anch’essa napoletana, producendo una laurea in Medicina e Chirurgia e un’abilitazione professionale, poi, risultate false.

Alla luce degli indizi raccolti, era, altresì, emerso che, nei sette mesi di collaborazione con la clinica napoletana, la donna aveva normalmente assolto i propri compiti, durante i quali, tra l’altro, aveva effettuato controlli sanitari sui pazienti ricoverati, prestato cure mediche, compilato cartelle cliniche, prescritto e somministrato farmaci cd. “

importanti” (antipsicotici, antiepilettici, ansiolitici etc.) e, in alcune occasioni, certificato il decesso di pazienti ricoverati.

L’approfondita analisi delle centinaia di cartelle cliniche, predisposte e sottoscritte dal falso professionista, opportunamente comparata con le risultanze delle indagini economico-patrimoniali, aveva permesso di rilevare le effettive presenze ed i relativi prospetti dei compensi che la casa di cura regolarmente corrispondeva, mediante bonifico su conto corrente personale dell’indagata.