Vedova di 107 anni trova un buono postale di mille lire tra le pagine di un vecchio libro: oggi vale 41mila euro

13 Gennaio 2025 - 12:09

Il titolo è stato emesso nel 1957. La donna si è rivolta alla Associazione Giustitalia al fine del recupero della somma presso Poste italiane e il Ministero dell’ Economia e delle Finanze. Secondo quanto accertato dall’ Associazione Giustitalia “In Italia ci sono circa 10 milioni di Titoli di Credito Antichi (tra buoni postali, libretti bancari, Bot, ecc. non riscossi ed ancora riscuotibili) e, purtroppo, c’è molta disinformazione anche da parte degli Enti preposti al pagamento”

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CASERTA – Una vedova di 107 anni, Erminia Digianantonio originaria di Belluno e residente a Caserta, ha rinvenuto in un libro un buono postale fruttifero 1000 lire emesso nel 1957. La signora Erminia si è rivolta alla Associazione Giustitalia al fine del recupero della somma presso Poste italiane e il Ministero dell’ Economia e delle Finanze obbligati in solido a onorare tutti i debiti esistenti anche prima dell’avvento della Repubblica Italiana.

Poste Italiane ha contestato la prescrizione al diritto di rimborso. L’associazione ha presentato ricorso al Giudice di Pace di Roma per la riscossione della somma obiettando in merito alla presunta prescrizione che “il giorno di decorrenza che è decennale comincia a decorrere dalla data del ritrovamento del Titolo stesso (e diversamente non potrebbe essere visto che gli interessati prima di tale data ignoravano l’esistenza del credito). Secondo quanto accertato dall’ Associazione Giustitalia “In Italia ci sono circa 10 milioni di Titoli di Credito Antichi (tra buoni postali, libretti bancari, Bot, ecc. non riscossi ed ancora riscuotibili) e, purtroppo, c’è molta disinformazione anche da parte degli Enti preposti al pagamento”.

L’Associazione ha poi chiarito che è possibile “per il titolare o per i suoi eredi, richiedere il rimborso, maggiorato degli interessi oltre alla rivalutazione monetaria, a condizione che non sia decorso il termine prescrizionale di 10 anni. Tale termine decorre non necessariamente dalla data di emissione del titolo ma da quando il soggetto titolare è in grado di far valere il proprio diritto. In particolare, anche se il titolo è stato emesso oltre 10 anni fa, ma il soggetto interessato lo ha ritrovato solo recentemente (ovvero negli ultimi 10 anni) può agire per il rimborso dello stesso e la prescrizione inizierà a decorrere dal momento del ritrovamento”.

In merito al valore attuale del titolo antico “si può avere un’indicazione di massima del valore attuale del proprio titolo considerando il potere di acquisto che aveva la lira all’epoca di emissione del predetto titolo. In altri termini, sempre in linea generale, il titolare o l’erede avrebbe diritto a ottenere oggi l’equivalente di quella somma di denaro, tradotta in euro, che all’epoca di emissione del titolo gli avrebbe consentito l’acquisto di un determinato bene. Per esempio, se negli anni 40 con 1.000 lire si acquistava fondo agricolo, oggi con la somma rivalutata e ricapitalizzata si avrebbe diritto a ottenere una somma di denaro in euro che consenta l’acquisto di un terreno dello stesso tipo”.

Il titolo è stato stimato, con gli interessi legali della rivalutazione e della capitalizzazione, dalla data di emissione a quella del ritrovamento, di una cifra pari a 41.300,00 mila euro.